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Qualcuno aiuterà Mattia
L’associazione che riunisce le imprese sarde del comparto ortoprotesico, sosterrà per intero la spesa necessaria per l’acquisto dei presidi ortopedici che gli servono

10-02-2018 - A seguito degli articoli pubblicati, relativi alle difficoltà della signora Luciana Gallus, che si batte per ottenere una vita dignitosa per il proprio figlio costretto a letto da 28 anni, la Fioto Sardegna, l’associazione che riunisce le imprese sarde del comparto ortoprotesico, sosterrà per intero la spesa necessaria per l’acquisto dei presidi ortopedici adatti alle condizioni di salute del giovane di Teulada, immobilizzato a letto da 28 anni a causa di una grave malattia.
//www.cybernaua.it/news/newsdett.php?idnews=6221
Riceviamo un comunicato che non può che renderci felici per aver contribuito a risolvere il grave problema del giovane, avendo diffuso la notizia dell'assenza dello Stato verso le necessità impellenti dei suoi cittadini.
Ecco quanto comunica Salvatore Ruggiu portavoce dell'associazione Fioto Sardegna:
“Abbiamo letto l’amaro sfogo contro l’Ats che la signora Luciana, la mamma di Mattia, ha affidato a Facebook e poi ripreso dai quotidiani locali. L’abbiamo contattata e assicurato che provvederemo a fornirle a nostre spese il letto e il materasso consoni alla situazione.
Capiamo l’indignazione della signora Luciana, che si è vista proporre dalla Asl un rimborso ridicolo a fronte dei costi che avrebbe dovuto sostenere per garantire al figlio un livello di assistenza adeguato. Purtroppo il caso di Mattia non è che l’ennesima dimostrazione che l’appalto espletato dalla Regione, vinto dalla Home Care Solution di Pontedera, fa acqua da tutte le parti. Ed è l’ennesima dimostrazione della bontà della battaglia che conduciamo da oltre un anno.
In nome del risparmio sono stati buttati al vento decenni di professionalità di aziende sarde che hanno sempre garantito un servizio corrispondente alle esigenze degli utenti.
Ma a nostro parere la salute dei sardi non può e non deve essere sacrificata con la calcolatrice in mano. Sappiamo anche noi che le casse regionali non godono di ottima salute e ci siamo sempre detti pronti a dei sacrifici economici purché la Regione lasciasse il servizio di fornitura dei presidi ortopedici alle aziende dell’Isola. Consci anche che a pagarne le spese sarebbero stati prima di tutto i pazienti: siamo stati facili profeti. I tempi di attesa sono diventati biblici, i rimborsi da parte dell’Ats, come dimostra il caso di Mattia, sono insufficienti per poter acquistare presidi anche solo dignitosi. Infine, una perdita del 30/40 per cento del fatturato per le aziende, in molti casi costrette a licenziare i dipendenti. Ci chiediamo se in nome del risparmio sanitario sia valsa la pena causare tutto questo".
I migliori saluti
Salvatore Ruggiu




Maria Clara Mussa
 
  
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