23-12-2019 - Quest’anno ricorre il ventennale dall'approvazione della Legge delega 380/1999 che ha istituito il servizio militare volontario femminile.
Una vittoria per quelle donne che hanno ottenuto di realizzare il proprio sogno di diventare soldato; una vittoria per tutte le donne che hanno visto il mondo maschile cedere una parte delle proprie prerogative, concedendo all’altra metà del cielo di accedere al lavoro militare.
E Debora Corbi, colei che con determinazione ha scalato il muro maschilista, aprendone il varco e risultando poi una delle prime donne arruolate, maggiore dell’Aeronautica Militare e già autrice del libro “Ufficiale gentildonna”, insieme al collega colonnello Alessandro Cornacchini, giornalista e già direttore responsabile del bimestrale “Rivista Aeronautica”, ha scritto il libro “Cuori in decollo”.
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Il libro è dedicato alle famiglie che, nel corso degli anni dall’entrata delle donne in Aeronautica, si sono formate per lo sbocciare dell’amore tra colleghi; perché anche questo accade.
In un’intervista rilasciata all’’’agenzia Dire”, Corbi dichiara:
"Sono nate delle famiglie all'interno di quella che chiamiamo la 'grande famiglia aeronautica…Io stessa ho conosciuto mio marito in Aeronautica Militare e mi sono resa conto che non eravamo un caso isolato. Ho scelto di documentare storie come la nostra perché è un modo per raccontare questi 20 anni di donne nelle Forze Armate in modo diverso”.
Ad assistere alla presentazione, in prima fila il marito, colonnello dell'Aeronautica ed il figlio, visibilmente emozionati ed orgogliosi della moglie e mamma.
Il libro è stato presentato nella sala del Carroccio in Campidoglio, con gli interventi dell’onorevole Silvia Costa, dell’onorevole Lavinia Mennuni, dell’onorevole Valdo Spini, del generale Mario Arpino e del generale Giovanni Francesco Adamo.
Un tavolo di illustri ospiti, invitati dal moderatore dell’incontro, colonnello meteorologo Daniele Mocio, a narrare i propri aneddoti vissuti nel periodo in cui la “battaglia” per l’ingresso delle donne in Forze Armate era agli albori.
Costa ha ricordato la propria esperienza nel 1997 a Sarajevo, appena terminata la sanguinosa guerra che ha lasciato donne violentate e abbandonate nella disperazione; ma ha anche ricordato la propria partecipazione, quale presidente della Commissione delle Pari Opportunità, nel complicato percorso per giungere alla Legge: l’impegno negli Anni 90, le prime proposte di legge, le discussioni sulle prerogative delle donne che, per il prevalere del comune sentire, non potevano dedicarsi alla vita militare in quanto erano ‘’madri’’ o destinate a diventare tali.
Spini, che all’epoca era presidente della Commissione Difesa della Camera, ha ricordato come la presenza delle giovani donne che richiedevano di riconoscere loro il diritto a far parte delle Forze Armate stuzzicasse non poco i politici che le ascoltavano.
Ma che poi, finalmente, si giunse alla definizione della legge, che prende il suo nome.
Arpino ha ricordato come ufficiali donne di altri Paesi, che incontrava nel corso delle sue attività operative internazionali, lo incalzassero sulla questione della presenza delle donne nei ranghi militari italiani e come egli si sentisse in qualche modo imbarazzato nel non poter dare risposte positive.
Anche perché era ed è sempre stato convinto dell’importanza della presenza delle donne in ambito militare: “Le nostre Forze Armate senza le donne erano in uno stato di palese inferiorità culturale rispetto a quelle con cui, nell’ambito dll’Alleanza, o per posizione geografica, eravamo soliti confrontarci”.
Il generale pilota Adamo, che da pochi giorni è al comando del 5° Reparto, ha ricordato la sua permanenza negli Stati Uniti, ove donne pilota di caccia ormai sono all’ordine del giorno.
Nel libro vengono raccontate dieci storie di coppie e famiglie che si sono conosciute in Aeronautica Militare.
Una, fra le dieci, la storia di Giovanna che nel libro racconta che dalle sue parti, poiché la concessione più “maschile” che le era concessa era di studiare e di guidare il furgone del papà… si arruolò in Aeronautica all’insaputa dei genitori.
Avvenne poi l’incontro con il sottufficiale Giuseppe, il quale nel racconto indica Giovanna quale “sole all’improvviso, la mia vita in technicolor”.
Quindi matrimonio, quindi un primo figlio.
“Speriamo di poter trasmettere questi principi ai nostri figli, con l’auspicio che un giorno siano fieri dei propri genitori”.
Storie che si susseguono con il racconto della propria vita di coppia e della storia del primo incontro.
Dieci storie aeronautiche d’amore, di cuori che decollano insieme e trovano la via per dedicare la propria comune passione all’Arma azzurra e alla propria famiglia.