20-05-2019 - La scorsa settimana a Parigi il ministro della Difesa cipriota Savvas Angelides e la controparte francese Florence Parly, hanno firmato un accordo di cooperazione per la difesa della sovranità marittima cipriota, contestata da Ankara.
L’accordo, accuratamente preparato negli ultimi diciotto mesi, con frequenti visite di delegazioni diplomatiche, tecniche e militari francesi a Cipro, è composto di nove punti principali, i più importanti dei quali sono tre.
Il terzo è quello di maggiore importanza strategica, che rende Parigi il principale attore militare dell’area, con benefici di lungo termine anche per le aziende francesi, della difesa ma anche di altri settori strategici, sia Cipro che in altri paesi che vedono Ankara come una minaccia e Parigi come una risposta.
Il primo prevede che la [BV]Marine Nationale stazioni in maniera continuativa proprie unità a Cipro ed in particolare nella base di Mani, che al momento viene adattata, con spesa congiunta dei due paesi, per fornire anche capacità logistiche per unità maggiori, ivi inclusa la CVN Charles de Gaulle, i DDG classe Orizzonte, le FFG tipo FREMM-FR ed i nuovi SSN classe Suffren.
Il secondo prevede scambio di informazioni di intelligence e l’utilizzo da parte di MN delle infrastrutture strategiche delle FFAA e dello stato cipriota, per un miglior coordinamento delle azioni di comune interesse. Ammodernamento ed adeguamento delle dotazioni e delle infrastrutture delle FFAA cipriote da parte dell’industria francese.
Il punto di maggior interesse e che richiama, tristemente per noi, l’andamento del caso Saipem 12000, è quello in cui la MN si impegna ad impedire qualsiasi atto ostile da parte della marina turca, teso ad impedire l’attività di esplorazione e sfruttamento dei Blocks della ZEE cipriota assegnati a Total.
Un accordo complesso che porta a Parigi ed alla sua industria frutti molto importanti. È evidente che questo accordo sarà attentamente valutato da tutti i Paesi della regione, con positive ricadute sia per la posizione strategica di Parigi, sia come incentivo a favorire le aziende di un paese che non ha avuto paura di difendere i propri alleati, difendendo i propri interessi.
A titolo di informazione, ricordiamo che mentre nave Saipem12000 era bloccata al Block 3 da navi turche, a seguito di una NAVTEX di Ankara, senza alcuna reazione italiana a difesa di ENI, Parigi diede il primo segnale forte. Il governo transalpino infatti inviò la fregata Jean de Vienne ad infrangere proprio quella Navtex e proprio nel Block 3 dove i turchi ostacolavano ENI.
La fregata francese, appena conclusa l’esercitazione congiunta con la marina cipriota, CY-FRA 01-18, si diresse verso il Libano, passando nell’area “proibita”, senza che ci fossero interessi francesi in pericolo.
Un chiaro segno che oggi dà i propri frutti, che viene visto con interesse da altri paesi (Egitto, Grecia, Giordania, Israele, Bulgaria) e che certo non depone a nostro favore.