L'Italia accoglie i rifugiati dalla Libia
Missione umanitaria in collaborazione con UNHCR e autorità libiche per soccorrere le persone fragili
fotografie di: Cybernaua
30-04-2019 - Il cielo sull’aeroporto “Mario De Bernardi” di Pratica di Mare, ove eravamo in attesa dell’arrivo dell’aereo in missione umanitaria decollato da Misurata, si era colorato per il benvenuto ai 146 rifugiati dalla Libia che stavano per atterrare.
Il luminoso tramonto resterà nella memoria dei rifugiati che sono scesi dalla scaletta, toccando il terreno italiano ove si spera possano liberarsi dei brutti ricordi delle tragiche esperienze subìte nei luoghi di raccolta, da cui la missione congiunta, UNHCR, (Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) e autorità italiane e libiche, li ha prelevati.
E resterà anche nella nostra memoria, di un momento in cui, seppur giornalista abituata ad ogni evento, è prevalsa l'emozione con grande sforzo per trattenere le lacrime.
Lunedì 29 aprile scorso il comunicato stampa diceva: ‘’Oggi sono stati evacuati 146 rifugiati dalla Libia all'Italia in un'operazione congiunta tra l'UNHCR, e le autorità italiane e libiche. L'Italia è il primo Paese che si è fatto avanti per ricevere sfollati dalla Libia dall'inizio delle violenze recenti. L'evacuazione è stata effettuata in collaborazione con il Ministero dell'Interno libico’’.
Appena ricevuta la notizia del decollo dell’aereo, ai giornalisti in attesa, il sottosegretario all’Interno Stefano Candiano, presente anche durante l’operazione di sbarco, insieme al generale Roberto Preo, comandante dall’Aeroporto, ha rilasciato una dichiarazione e ha risposto ad alcune domande.
“E’ stata una scelta importante del Governo per dare una risposta alle esigenze di chi ha diritto ad essere accolto. Abbiamo individuato nel territorio libico le persone che, dopo indagini appropriate, ora stanno entrando nel nostro Paese”.
Alla nostra domanda, se altri Paesi europei si presteranno a tale missione, Candiano ha risposto.
“Occorre porre questa domanda ai vari Paesi. Per quanto riguarda l’Italia, il nostro è un messaggio chiaro, da cui si può capire che in Italia si può arrivare, ma in modo legale; la situazione libica va stabilizzata e noi seguiamo le indicazioni dell’UNHCR; la nostra è una missione di sgombero di persone fragili”.
Il rappresentante dell’UNHCR ha sottolineato come : “..la situazione è complicata, con migliaia di persone in situazioni tragiche. Ringrazio di cuore la generosità italiana..”
"Questa evacuazione è un'ancora di salvezza vitale per le persone che hanno affrontato gravi minacce e pericoli all'interno della Libia“, ha affermato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. "Ora è cruciale che altri Stati combacino con questo gesto e offrano simili luoghi di evacuazione per i rifugiati coinvolti nel conflitto. Girare un occhio avrà conseguenze reali e tragiche”.
Il gruppo,costituito da 5 dall’Etiopia, 69 dall’Eritrea, 62 dalla Somalia, 6 dal Sudan e 5 dalla Siria, di cui 46 bambini separati dalle loro famiglie, sarà ospitato nei centri di accoglienza di emergenza.
Gli adulti saranno ospitati presso le strutture individuate dalle prefetture di Roma (Mondo Migliore a Rocca di Papa accoglie 41 persone) Viterbo (48 persone) e Rieti (12 persone)
I bambini non accompagnati saranno alloggiati presso strutture dedicate di prima accoglienza: 18 a Boiano (CB) e Pesco Lanciano (IS) e 28 nelle strutture della rete SIPROIMI nelle province di Bologna, Chieti, Avlalino e Pescara.
Nota
La situazione della sicurezza all'interno di Tripoli continua a peggiorare mentre le forze rivali si impegnano in battaglie in tutta la città. Nei giorni scorsi, i raid aerei hanno causato la morte di civili e distrutto le infrastrutture della comunità.
Migliaia di rifugiati e migranti continuano a essere detenuti nei centri di detenzione, dove anche prima dei recenti scontri hanno affrontato condizioni terribili e disastrose. Le persone riferiscono di aver paura per la propria vita e possono sentire colpi d'arma da fuoco e attacchi aerei nelle vicinanze. Sono a rischio di essere abbandonati o coinvolti nel conflitto se i combattimenti si diffondono nei loro luoghi.
L'UNHCR esorta la comunità internazionale a evacuare tutti i rifugiati che rimangono all'interno dei centri di detenzione di Tripoli e a portarli in salvo. Con gli scontri che sembrano destinati a continuare, il tempo è essenziale.
Più di 3.300 persone sono particolarmente a rischio nei centri di detenzione vicini a scontri imminenti o in corso. L'UNHCR ha evacuato i rifugiati e i migranti lontano dai pericoli immediati, tra cui 500 per il nostro Centro di raccolta e partenza a Tripoli e 163 per il meccanismo di transito di emergenza in Niger, ma con entrambi la piena capacità, le evacuazioni direttamente al di fuori della Libia saranno presto le uniche disponibili ancora di salvezza per i rifugiati vulnerabili. La situazione della sicurezza sta già ostacolando gli sforzi dell'UNHCR per accedere ad alcuni dei centri di detenzione e questo dovrebbe peggiorare in caso di diffusione della violenza.
Maria Clara Mussa
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