23:35 domenica 24.11.2024
Vicini di Patria, 4 novembre in Afghanistan
Celebrata la giornata delle forze armate ad Herat: contingente italiano, forze internazionali e autorità afghane
fotografie di: Daniel Papagni

05-11-2018 - Il 4 Novembre scorso, l'Italia ha celebrato il “Giorno dell’Unità Nazionale” e la “Giornata delle Forze Armate”. Una ricorrenza di particolare rilevanza quest'anno perché coincide con il Centenario della fine della Grande Guerra celebrato con un programma istituzionale di commemorazioni del Primo conflitto mondiale.
In Afghanistan, in piazza Italia, base di Herat, il 4 novembre, il generale Francesco Bruno, comandante della Taac West, ha deposto una corona al monumento ai cinquantatre caduti italiani in Afghanistan, celebrando così la giornata delle forze armate e dell'unità nazionale, insieme ai suoi uomini e donne che fanno parte del contingente italiano attualmente impiegato nella missione RS (Resolute Support), dal 1 gennaio 2015.
Era presente alla cerimonia la vice governatrice di Herat, Monisa Hansasada accompagnata dal generale Camporeale.
Il contingente italiano che opera nella regione ovest del Paese, formato da 800 tra uomini e donne, attualmente è su base Brigata Pinerolo ed è impegnato nei vari aspetti del programma di addestramento delle forze di polizia e forze armate afghane.
Un programma che va dal supporto alla pianificazione, programmazione, affidabilità e vigilanza, all'addestramento, gestione e sviluppo del personale, anche tramite fornitura di materiali ed equipaggiamenti.
Un successo recente ottenuto dall'impegno addestrativo si è rivelato nell'organizzazione e realizzazione delle elezioni nel mese di ottobre.
Nella zona di Herat, a differenza di altre province afghane, non vi sono stati problemi rilevanti; anzi, le votazioni, cui hanno partecipato 113mila donne, si sono potute svolgere regolarmente grazie al sostegno ed al controllo coordinato delle forze di sicurezza afghane addestrate dai nostri militari.
Ben organizzati MAT (Military Advisor Team) e PAT (Policy advisor team) e OCC-R AT (Operations Coordination Centre-Regional Advisor Team) insieme hanno operato e stanno operando sul territorio dall'inizio della missione RS.
Avendo sottomano la situazione, hanno reso possibile realizzare un ottimo lavoro di pianificazione che a sua volta ha reso possibile garantire la gestione delle elezioni.
Come ci hanno spiegato il colonnello Bartucci tenente colonnello Grisanti, il tenente colonnello Germinario e il maggiore carabiniere Esposito Vangone, sottolineando come dal periodo “combat” che ha caratterizzato per intero la missione ISAF, dal 1 gennaio 2015 si sia passati alla missione RS, Resolute Support, progammata esclusivamente per addestrare.
La Brigata Pinerolo, già operativa ad Herat in tempi precedenti, ha ricevuto il compito di analizzare le “zone da migliorare”, cioè i gap nell'organizzazione della sicurezza afghana, allo scopo di ottimizzarne la gestione con le fasi di addestramento.
Così, hanno creato l'operazione “OMNIA”, ove insegnano ad insegnare.
L'operazione ha migliorato l'iter addestrativo, tanto da essere portato come esempio all'attenzione dei vertici di comando.
Occorre creare istruttori che a loro volta addestreranno istruttori e quadri, che a loro volta istruiranno i plotoni, per rendere l'organizzazione delle forze di sicurezza afghane sempre più autonome e performanti.
Il progetto prevede di rispettare le tradizioni, la cultura, le loro abitudini, inquadrando le fasi addestrative in un processo programmato verso il risultato finale: organizzazione e coordinamento.
E la riconoscenza da parte delle forze di polizia afghane e delle forze armate, è tangibile.
In un incontro con il comandante della polizia provinciale di Herat, generale Aminullah Amarkhel, abbiamo potuto constatare quale rapporto di fratellanza esista tra gli advisor italiani e le forze di polizia afghane.
Nella conversazione con Amarkhel, è emersa una dichiarazione importante: in 40 anni di guerra che gli Afghani sostengono, è per loro impossibile immaginare di lavorare senza il supporto degli Italiani.
Un'affermazione che trova conferma concreta nell'ultimo avvenimento importante per il Paese, le elezioni di fine ottobre a cui ha partecipato la popolazione con convinzione e fiducia nella presenza dell polizia locale.
Sotto la responsabilità del generale Amarkel, la provincia di Herat ha visto il procedere delle votazioni grazie ad una pianificazione ben organizzata con un coordinamento dei vari ordini e gradi del sistema di sicurezza.
E questo, grazie all'addestramento e ai suggerimenti da parte degli Italiani, sempre al loro fianco, ''shana ba shana'', come dicono loro, “spalla a spalla”.
E vista, con uguale soddisfazione, la partecipazione delle donne, mai numerose come questa volta.
E con il medesimo senso di gratitudine si è espresso il generale Khan Mohammed, comandante Operations Coordination Centre-Regional Advisor Team, che ha ricordato come fondamentale sia il coordinamento tra i vari assetti delle forze civili e militari, sia come avvenuto nel corso della missione Isaf, come ora con la RS.
Alla richiesta di come considera la collaborazione con i nostri militari, Khan ha sottolineato come l'talia, membro della NATO, contribuisca in modo fattivo al perfezionamento delle attività di coordinamento e non solo; grazie alll'afffiancamento dell'Italia, hanno imparato ad usare le armi della NATO.
Gli Afghani, ha detto, ancora non sono maturi per operare in modo totalmente autonomo, ma crescono grazie al contributo degli Italiani; ed un grazie particolare al colonnello Germinario dell'OCC-R AT, operativo il suo Team nello svolgimento delle elezioni: gli Italiani hanno lavorato molto, anche più di loro.
Maria Clara Mussa


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