14-04-2018 - Dall’Uruguay, dove si è svolta a Punta del Este, nel circuito difficile chiamato anche “il Monte Carlo del Sud America”, la Formula E approda a Roma, per la prima gara europea.
E non sarà solo la prima, dato che si prevede lo svolgersi anche nel 2019 e nel 2020
Roma è in fibrillazione, checché si dica per le riduzioni del traffico cittadino che da due giorni obbliga a percorrere strade alternative.
L'EUR è allestita per accogliere una prova importante, che darà la misura di quanto sia possibile usare l'energia elettrica per muoversi, riducendo il pericolo dell'inquinamento.
La gara, che si volgerà intorno alle ore 16,00 vedrà impegnate le auto elettriche che alle ore 12,00 hanno corso per la qualifica delle griglie di partenza.
I box allestiti sono pronti ad accogliere i vari team, ognuno con due piloti ed un’auto per ogni pilota, perché le batterie delle vetture hanno una durata stabilita e servono due auto per terminare la gara.
Dal prossimo anno, le vetture saranno dotate di batterie che permetteranno loro di concludere la gara senza dover cambiare automobile.
E questo è un fatto importante per determinare l’uso “comune” delle vetture elettriche che, grazie a tali prove e competizioni, migliorano le proprie prestazioni.
Come accade nelle “Formule 1”, anche la formula E è il banco di prova per il progresso continuo delle capacità tecniche di cui i mezzi usati dall’uomo sono disposti.
Le immagini che mostriamo si riferiscono all'allestimento dei box.
Tutto in una sola giornata: allestimento, prove per la griglia ripartenza e gara nel pomeriggio.
In competizione, dunque, non solo la capacità di percorrere un circuito in tempi brevi, ma anche la capacità di organizzare un evento di importanza mondiale in tempi brevissimi.