12-02-2018 - Mentre in numerose città italiane si svolgevano cortei su due fronti opposti, il 10 febbraio scorso a Marino Laziale si è svolta una cerimonia semplice e culturalmente significativa, per l’apporto di temi storici a ricordo dell’eccidio di 11mila Italiani e dell’esodo di 350mila, avvenuto contro gli abitanti di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, dal 1943 sino ad alcuni anni dopo la fine della Seconda Guerra mondiale.
Organizzata presso la Sala Lepanto, la cerimonia si è aperta con l’esecuzione dell’Inno nazionale, con la Mostra fotografica e la ricostruzione storica a ricordo degli Esuli e dei Martiri delle Foibe, realizzate dell'Associazione "Casa della Famiglia S.O.S. Maternità e Infanzia”.
L’inaugurazione, avvenuta con brevi interventi e commoventi racconti da parte di Sabrina Minucci, Valerio Febbo e Camilla Boccali, ha offerto al pubblico riunito nella sala Lepanto l’opportunità di venire a conoscenza di avvenimenti tragici che non tutti conoscono, come la tragedia vissuta dalla giovane Norma Cossetto, di 24 anni, di Santa Domenica di Visinada, laureanda in lettere e filosofia presso l'Università di Padova.
In quel periodo girava in bicicletta per i comuni dell'Istria per preparare il materiale per la sua tesi di laurea; fu presa, violentata e gettata nelle foibe dai partigiani iugoslavi.
“Un obbligo morale istituire questa giornata” ha affermato Minucci, sottolineando l’importanza della mostra fotografica sulla Storia italiana di 2000 anni, di un territorio che rappresentava l’orgoglio sin dai tempi degli antichi Romani.