10:51 lunedì 25.11.2024
Expeditionary Advisory package italiano, conclusa la terza fase in Afghanistan
Le Forze afghane, assistite dagli advisor italiani, hanno consolidato la loro presenza ed esteso il controllo nel distretto di Shindand
fotografie di: TAAC W

23-11-2017 - A Shindand, ex base operativa “La Marmora”, ultima Fob (Forward Operating Base) del contingente italiano, ceduta alle Forze Armate afghane il 28 gennaio 2014, alla presenza dell'allora comandante del 207° Corpo d'armata dell'Esercito afghano generale Taj Mohammad Jahed, attuale ministro degli Interni afghano, il 21 Novembre scorso, gli advisor italiani del Train, Advise and Assist Command West (TAAC W) hanno concluso la terza fase dell’expeditionary advisory package.
Con l’ultimo “fly to advise”, presso la sede del posto comando delle forze di sicurezza afghane schierate contro le cellule terroristiche della Zeer-kho Valley.
//www.cybernaua.it/photoreportage/reportage.php?idnews=4321
Circa 100 advisor italiani della Brigata Alpina Taurinens, hanno portato a termine la terza fase di consulenza e assistenza avanzata ai comandi delle forze di sicurezza afghane (ANDSF) impegnati contemporaneamente nella provincia di Farah e a Shindand nell’ambito della “Khalid” – la campagna messa a punto dal governo di Kabul per estendere e garantire la sicurezza nelle aree minacciate da formazioni terroristiche che osteggiavano la popolazione locale.
L’Expeditionary Advisory Package (EAP) del TAAC W ha operato sfruttando 6 dispiegamenti periodici nella base avanzata “La Marmora” e nella base contermine delle forze speciali afghane a contatto diretto con i posti comando delle forze di sicurezza locali, fornendo consulenza e assistenza sia nella fase organizzativa che nella conduzione dell’operazione “Zafar 57” nel distretto di Shindand, ritenuto dal governo di Kabul la roccaforte occidentale dell’insorgenza.
La “Zafar 57” ha rappresentato la prosecuzione delle manovre effettuate dalle ANDSF ad agosto e settembre nell’area di Farah con l'obiettivo di alleggerire la concentrazione di insorgenza ripristinando la presenza del governo legittimo nei distretti occupati illegalmente dai terroristi.
Nel corso dei dispiegamenti a Shindand, sono stati impegnati numerosi elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito - sia NH 90 per il trasporto dei team, sia A129 “Mangusta” per la sicurezza in volo – unitamente all’impiego di velivoli da trasporto C-130 e di elicotteri Apache e Black Hawk statunitensi, che hanno permesso agli alpini del 2° reggimento della brigata Taurinense, insieme ad altre unità specialistiche, di poter predisporre rapidamente le misure di sicurezza necessarie alla difesa della base avanzata “La Marmora”, nella quale gli advisor del TAAC-W hanno assistito i comandanti e gli staff delle ANDSF dedicati all’operazione .
Il comandante della 1ª Brigata afghana, protagonista dell’operazione insieme alle unità della polizia, ha sottolineato come l’azione abbia permesso l’eliminazione di numerose cellule terroristiche infliggendo loro forti perdite e scardinando le linee di comando e di coordinamento delle stesse; oltre 30 ordigni esplosivi improvvisati (IED), insieme al materiale necessario per il confezionamento di ulteriori bombe, sono stati ritrovati e disinnescati dai team di specialisti formati pochi mesi fa dagli addestratori italiani, risultati assolutamente determinanti per il successo dell’operazione così come i team per il controllo degli assetti elicotteri e aerei. L’operazione appena conclusa - in sistema con quelle svolte nel mese di agosto e settembre - ha consentito inoltre il ripristino dell’autorità legittima nei distretti occupati dai terroristi e alleggerito la pressione dell’insorgenza nell’ area di Farah ritenuta cruciale per tagliare le vie di comunicazione delle cellule terroristiche tra il nord e il sud dell’Afghanistan.
Il successo dell’operazione ha messo in luce l’efficacia del sistema addestrativo congiunto dell’operazione Resolute Support, attuato negli ultimi mesi secondo le linee guida della NATO e come le forze di sicurezza afghane abbiano incrementato in questi anni la capacità di operare autonomamente. Particolarmente importante è stata tutta l’attività di pianificazione congiunta e condotta che il TAAC-W ha facilitato lavorando a stretto contatto sia con il Comando del 207˚ Corpo, la 1a brigata, i kandak dipendenti, le unità speciali dei Commandos dell’Esercito e della polizia afghana, sia con le autorità legittime dei distretti.
“In quest’ottica, ha ricordato il generale Massimo Biagini comandante del TAAC-W, l’attività esterna di Train, Advise e Assist in particolare a favore della 1ª e 2ª brigata del 207˚ Corpo d’Armata Afghano e delle unità del 606° Comando di zona della Polizia ha rappresentato per il contingente italiano, forte della grande esperienza acquisita negli anni e delle capacità professionali specifiche maturate in fase di preparazione della missione, il risultato di anni di lavoro e addestramento svolto in sinergia con le controparti locali, per le quali l’esperienza degli advisor italiani è risultata determinante”.
Maria Clara Mussa


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