12-07-2017 - Ancora una volta i Caschi blu italiani cooperano alla sicurezza del Libano, in cui sono impegnati con la missione UNIFIL.
Presso la scuola pubblica di As Sama’iyah, nel Sud del Libano, il contingente italiano ha organizzato una giornata dedicata al Mine Risk Education (MRE).
Attività di "educazione" a considerare ancora un grave pericolo l'esistenza di mine e residuati bellici nel territorio libanese, da parte dei caschi blu italiani a favore dei giovanissimi della popolazione locale.
Il breve corso è stato organizzato e condotto congiuntamente dai militari del contingente italiano insieme alla sezione LMAC (Lebanon Mine Risk Action Center) delle Forze Armate Libanesi e UNMAC (United Nations Mine Action Service) per sensibilizzare i giovanissimi, soprattutto quelli della cosiddetta ''Diaspora Libanese'' che rientrano per le vacanze estive, al pericolo dei residuati bellici risalenti all’ultimo conflitto con Israele del 2006.
Il corso, a cui hanno partecipato oltre duecento bambini e ragazzi, dai sei ai diciassette anni, è stato presieduto dal comandante della Joint Task Force – Lebanon, generale di Brigata Francesco Olla, capo del contingente italiano, nonché dalle autorità politiche e delle associazioni scout che operano sul territorio.
La giornata dedicata al Mine Risk Education, è stata anche occasione per mostrare ai più giovani le capacità tecnico-tattiche di assetti specialistici quali l’operatore dotato di tuta anti-esplosione EOD9, l’unità cinofila “K9” MDD (Mine Detection Dog) e EDD (Explosive Detection Dog), nonché i robot per il riconoscimento, la manipolazione e disarticolazione degli ordigni.
Nota
Promossa in tutto il Libano del Sud dai militari italiani impiegati nell’Operazione “Leonte”, l’attività è finalizzata al supporto della popolazione locale, come sancito dalla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n.1701 del 2006, insieme al monitoraggio costante della Blue Line e l’addestramento delle Forze Armate Libanesi dislocate al sud del fiume Litani.
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