23-06-2016 - “Sono Giuseppe De Giorgi, l’ultimo comandante della flotta repubblicana, vilipeso dai media e dai corvi anonimi, avrò la mia vendetta in un modo o in un altro. Forza e onore!”.
Ha esordito così, sulle note del ''Gladiatore'', con voce tonante il Capo di Stato Maggiore uscente della Marina Militare prima che avesse inizio la cerimonia per il passaggio delle consegne all’ammiraglio Valter Girardelli. Davanti ad un pubblico visibilmente sorpreso, l’ammiraglio De Giorgi rivolgendosi agli ufficiali, ai marinai ed alla banda, sul piazzale del ministero della Marina ha aggiunto “Tutto il personale all’ombra, bere acqua, bere acqua! Chi sviene verrà abbattuto sul posto!”
Invece, improvvisamente, anziché andare all’ombra tutti gli ufficiali ed i marinai hanno accerchiato il loro comandante uscente per un ultimo selfie con lui. Decisamente un fuori programma inaspettato e sopra le righe.
Ed ancora, nel suo discorso ufficiale, De Giorgi, alla presenza della ministra della Difesa Roberta Pinotti e del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ritornando sulla vicenda che lo ha visto indagato nell’inchiesta di Potenza sull’impianto di Tempa Rossa, ha aggiunto: “La nostra navigazione non è stata sempre calma, sapete a cosa mi riferisco. Gli attacchi contro di me non meritano attenzione oggi. Soprattutto non la meritano i corvi, gli interessi occulti che hanno diffuso dossier anonimi per tentare di condizionare il futuro della Marina (…) Voglio condividere con voi il sentimento di gratitudine per il supporto morale del Presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio che ha avuto il coraggio di difendere pubblicamente la mia reputazione, all’apice della tempesta, quando altri hanno preferito defilarsi. Sono grato e orgoglioso per il suo coraggio e per la sua leadership. Ma chi più di tutti mi ha dato forza e sostegno, non mi riferisco solo a questo ultimo scorcio di vita, è stata mia moglie Elisabetta e mio figlio Gabriele; senza di loro sarei stato perduto infinite volte. (…) Grazie Elisabetta e grazie Gabriele, questa cerimonia, per quanto mi riguarda è dedicata a voi”.
E adesso addio miei cari marinai, addio.
Che il vento e le onde vi siano favorevoli e che il Signore del cielo e degli abissi protegga sempre la nostra amata Marina, la nostra gloriosa bandiera.
Forza e onore, viva la Marina, viva l'Italia.
Interventi
Al termine della mattinata, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha chiarito ai giornalisti: “Mi auguro che questi poteri occulti non ci siano – ed ha aggiunto – la flotta della Marina Militare stava subendo l’invecchiamento, c’era bisogno di un programma di rinnovamento e il Governo lo ha sostenuto”.
Come ha infatti ricordato lo stesso De Giorgi, a proposito delle nuove navi, “lascio in eredità 16 unità maggiori e 2 minori”.
Sempre sui finanziamenti alla Marina il ministro della Difesa ha ricordato l’importanza della Legge Navale varata nel 2014, un programma utile e necessario per il Paese così come il finanziamento degli Arsenali. Una vera e propria inversione di tendenza rispetto al passato.
Il nuovo Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Valter Girardelli, ha dichiarato nel suo discorso di insediamento: “La Marina Militare è fra le migliori istituzioni del Paese, molto stimata e apprezzata fra le marine del mondo - ho visto la nostra Forza Armata, nel corso della mia quasi quindicennale esperienza interforze, progressivamente trasformarsi in un’ottica di sempre maggiore competenza e professionalità, ho seguito lo sviluppo delle principali tematiche ad essa afferenti, sino ad avere la certezza che quella di oggi è una Marina di qualità, di primo livello, nei mezzi ma soprattutto nel personale, in tutte le componenti operative, di supporto, di formazione, di sostegno e di esecuzione amministrativa”.
L’ammiraglio Girardelli ha altresì ringraziato nel suo “i precettori emeriti, meglio sarebbe chiamarli maestri, i miei predecessori che considero preziosi riferimenti e guide esperte. Tra di loro l’ammiraglio De Giorgi che lascia che lascia oggi il servizio attivo a conclusione di una lunga e prestigiosa carriera e al quale porgo il saluto di tutta la Forza Armata e l’augurio per un futuro luminoso e ricco di ogni soddisfazione, bene e serenità. Ogni bene a te e alle persone a cui tieni, caro Giuseppe”.
Alla cerimonia è intervenuto anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e hanno presenziato fra le autorità il Comandante dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e il Segretario Generale della Farnesina Elisabetta Belloni.
Federico N. Manzella