19-06-2015 - Quando pensiamo ad un sistema complesso, il primo esempio di tale struttura che ci viene in mente è il sistema nervoso, costituito dal centrale, il cervello, integrato con il neurovegetativo.
Cosa c'è di più complesso e ancora non del tutto conosciuto nelle sue numerose capacità del sistema nervoso, che mette in moto, fa operare, esige attenzione, domina il controllo e, se va in tilt, annulla l'essere umano, la piattaforma umana, nelle proprie attività?
I complessi strumenti che ormai regolano le attività in ogni settore, sono basati sulle capacità di interagire, che necessitano però di capacità, da parte dell'uomo, di adottare un cambio culturale.
Non è più tempo di agire per settori indipendenti.
Ormai la filosofia di integrazione è alla base di ogni attività: i dati provenienti da tutte le fasi di sviluppo, dalla ricerca al test di produzione, attraverso validazione e verifica, devono essere collezionati, verificati e riutilizzati direttamente sul campo al fine di ottimizzare la progettazione di sistemi.
Nel Forum organizzato da National Instrument, il 15 giugno scorso, nello spazio espositivo dell'Hotel Ergife a Roma, si sono riuniti esperti del mondo industriale e della ricerca, per mettere in luce le sfide che il mondo aerospazio e difesa sosterrà da qui a 5/10 anni, affrontando i temi dei sistemi complessi come risorse indispensabili per la continua soddisfazione dei requisiti tecnici che inevitabilmente cambiano in corso d'opera.
Abbiamo ascoltato con attenzione Gaspare Galati, ricercatore dell'Università di Tor Vergata, che ha illustrato alcune ricerche sulla varie forme delle onde nelle nuove applicazioni dei radar; Andrea Brancaleoni, della Elettronica, che ha sottolineato come sia necessario tener conto delle varie forme di guerra, che ora non sono più nemmeno asimmetriche, ma rappresentano scenari ibridi, contro i quali occorre essere abili, agili e veloci nel trovare sistemi adeguati; Leandro Aglieri, di AFCEA, che ha parlato delle attività dell'organizzazione che contribuisce alla diffusione della cultura della sinergia e delle collaborazioni tra aziende; Carlo Leardi di Incose, esperto di sfide ed esperienze dei sistemi di lunga vita in ambienti mutevoli, nei quali i sistemi devono essere in grado di adattarsi nel tempo; il capitano di fregata Andrea Micheli, molto attento alle relazioni sui temi dei radar e delle attività che regolano il traffico marittimo, sul quale le interferenze radar possono diventare un problema. Per National Instrument, Christer Ljundahl ha esposto le precipue attività della multinazionale, che crea networking e riunisce tutte le realtà che lavorano sui sistemi complessi.
Dunque temi trattati quali guerra elettronica, configurabilità dei sistemi radio, cyberwar, signal processing, settori che delle onde elettromagnetiche e delle frequenze ne fanno il pane quotidiano, in cui lo spettro elettromagnetico è stato il protagonista dell'evento.
Ormai tutto "viaggia" sulle frequenze, sulle lunghezze d'onda, dai Radar ai Gps, sistemi di rilevamento e di navigazione, che vengono calcolati grazie a piattaforme in cui hardware e software lavorano integrati; ma che potrebbero anche interferire tra loro, o essere oggetto di interesse da parte di sistemi avversari che ne vogliano aggredire le informazioni.
Un mondo tecnologico sempre più complicato agli occhi di "analfabeti" del progresso, ma che per gli addetti ai lavori rappresenta azioni innovative che permettono di prevedere gli scenari futuri che, sulla base dei requisiti odierni, modificheranno inevitabilmente le nuove esigenze nel campo aerospazio e difesa.