16-06-2015 - Prima di tutto diciamo che Samantha Cristoforetti è ingegnere, aviatrice, astronauta italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea, settimo astronauta italiano, preceduta sulla I.S.S. da Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano.
parla correttamente italiano, inglese, francese e russo ed è rimasta 200 giorni nello spazio rientrando sulla terra l'11 giugno scorso con atterraggio in Kazakistan.
Habattuto il record dell'astronauta ESA con più giorni di permanenza consecutivi nello Spazio in un’unica missione, che prima apparteneva all’astronauta olandese André Kuipers, ed il record di giorni di permanenza consecutiva in orbita per un’astronauta donna, che apparteneva in precedenza all’astronauta della NASA Sunita Williams.
Dopo l’atterraggio con la Soyuz, Samantha ha proseguito la sua strada verso Houston, negli Stati Uniti: qui avrà un periodo di riabilitazione per riadattarsi alla gravità terrestre, come tutti gli astronauti che rientrano dallo spazio, e sarà sottoposta a questionari, biopsie muscolari e altri test medici.
E lunedì 15 giugno, l'abbiamo ascoltata in videoconferenza dalla base di Houston con la sede dell'Asi a Tor Vergata in Roma.
Molte le domande dei giornalisti presenti, soprattutto sulla sua esperienza mediatica, che evidentemente a molti interessa in questo mondo in cui la scenografia e la fama pubblica fa gola a molti.
Samantha invece non desidera essere un personaggio mediatico.
"Di mestiere l'astronauta non fa il personaggio celebre. Farò attività di comunicazione, per narrare la mia esperienza, perché vivere sull'Ics è un'esperienza straordinaria".
Ma quello che Samatha sente di essere è "persona che si è messa a disposizione della scienza".
"Gli astronauti non sono scienziati veri e propri, ma operano insieme alla Scienza per mettere al servizio della comunità esperienze che avranno ricadute per la salute e la vita delle persone sulla Terra"
Nel suo stile semplice e accattivante, sempre con il sorriso sul volto, Samantha è apparsa felice della propria esperienza.
"Ho prestato le mie mani ed i miei occhi alla scienza, ho servito la scienza"
Raccontando le proprie sensazioni, ha descritto in modo semplice e condivisibile per le emozioni provate, le operazioni compiute nel corso del rientro sulla Terra:
“È un’esperienza eccezionale.
Il viaggio inizia sei ore prima dell’atterraggio; sono ore trascorse ad aspettare in una posizione scomoda, fetale. Si ha il tempo di pensare, e anche di riposare”. Aspetti che i motori si accendano al momento giusto. Poi c’è la separazione della navetta: abbiamo visto dal finestrino e andava tutto bene, eravamo orientati bene con la Terra. Ho visto quindi l’ultima alba, l’ultimo passaggio dalla notte verso la luce. Poi si accendono i motori c’è la separazione della navetta.
Di colpo eravamo in una piccola capsula, quella che ci avrebbe riportato a terra.
Aspetti l’atmosfera, il segnale che sei entrato nel momento giusto. La fase in cui attraversi gli strati dell’atmosfera: vedi le fiamme ed il plasma che avvolgono la capsula. Quindi senti l’accelerazione, delle 500 tonnellate di peso ed anche quattroG, ma continui a controllare le procedure.
Poi si apre il primo paracadute. La capsula gira su se stessa; sembra di stare dentro una lavatrice impazzita. Poi si apre il secondo paracadute, che ti fa capire che stai arrivando a casa sana e salva. Infine, ti metti in posizione e ti prepari all’impatto e sei a terra. Ed arriva l'elicottero a recuperarti”.
La videoconferenza è stata introdotta e seguita da Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, dal colonnello Piero Serra, Capo Ufficio Politica spaziale aeronautica dello Stato Maggiore Aeronautica Militare, da Fulvio Drigani, dell'Agenzia Spaziale Europea, che prima della videoconferenza hanno rilasciato ai giornalisti i propri commenti densi di orgoglio italiano per la missione compiuta dall'astronauta Cristoforetti.
"Samantha è entrata nelle case degli abitanti della Terra, ne siamo orgogliosi", ha sottolineato Drigani.
Battiston ha salutato l'astronauta rivolgendole un cordiale benvenuto anche a nome della ministra della Difesa, Roberta Pinotti, in quel momento a Parigi, all'esposizione aeronautica di Le Bourget.
Ed il colonnello Serra ha ricordato come la partenza di Samantha verso lo spazio nella sua missione "Futura" ha segnato il cinquantesimo anniversario dell'Italia attiva in missioni nello spazio
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