Viva gli alpini, viva l'Abruzzo
L'adunata degli alpini, giunta alla ottantottesima edizione, ha dato a L'Aquila tre giorni di allegria
fotografie di: cortesia Luca Coculo
19-05-2015 - Per chi, come noi, ha deciso di trascorrere i tre giorni, dal 15 al 17 maggio, insieme alla fiumana di alpini accorsi a L'Aquila in occasione della 88a Adunata, l'esperienza è stata interessante e divertente.
Bisogna entrare nello spirito degli alpini, nella “alpinità” (termine coniato dal generale Claudio Graziano) per comprendere appieno la loro carica di gioia, di entusiasmo e di determinazione che, sin dal momento della loro costituzione, ha sempre caratterizzato il loro modo di agire, di vivere, di essere solidali con coloro che hanno bisogno.
Ed anche a L'Aquila essi hanno portato sorrisi, calore, canti, felicità e, non trascurabile, un'occasione proficua di lavoro per gli abitanti e gli imprenditori dediti alla ristorazione, al trasporto, all'ospitalità.
“Ieri, ci ha detto un taxista, ho incassato più di quanto incassavo in più giorni, quando lavoravo a Roma; è proprio una bella boccata d'ossigeno per noi che lavoriamo”.
Alberghi pieni e campeggi occupati da tende e camper, sino a vari chilometri di distanza da L'Aquila, nei paesi che nel 2009 furono colpiti dal terremoto e che, allora, con l'intervento immediato degli alpini, poterono ritrovare, almeno in parte, la propria vita quotidiana.
Gli stessi alpini, hanno espresso impressioni favorevoli riguardo l'accoglienza della città, sia per i prezzi, più bassi di quelli affrontati in altre adunate, sia per il calore degli Abruzzesi, ancora pieni di gratitudine verso gli alpini, per il loro intervento dopo il terremoto.
Canti e bevute in ogni angolo della città, allegria diffusa, ma poi, la domenica mattina, tutti pronti e seri e in riga ad affrontare la sfilata, di fronte alle tribune con bandiere, striscioni, labari e scritte in cui il valore di chi ama la propria Patria è impresso sin dal primo momento dell'appartenenza al Corpo.
La cittadella, allestita nel parco cittadino, ha offerto l'opportunità a bambini e adulti di meglio comprendere quali attività svolgano gli alpini, quelli del 9° reggimento che ha sede a L'Aquila; quelli del 4° Battalpar, quelli che si inerpicano sulle rocce, quelli che soccorrono i dispersi nelle montagne innevate... e quelli che intervengono in azioni di recupero di ostaggi in missioni in Paesi belligeranti.
Il sindaco de L'Aquila Massimo Cilente e la senatrice Stefania Pezzopane hanno affiancato la ministra della Difesa Roberta Pinotti, il capo di stato maggiore della difesa generale Claudio Graziano, dell'Esercito, generale Danilo Errico, il comandante delle Truppe Alpine generale Federico Bonato, il presidente dell'Ana Sebastiano Favero, che per ore hanno applaudito i loro alpini durante la sfilata.
Che è durata dieci ore, lungo tutti i 2 km e mezzo del percorso, tra gli applausi degli Aquilani.
L'Ana ha portato uno striscione con la scritta: “6 aprile 2009 - maggio 2015, siamo ancora tutti qui...”.
“Viva gli alpini!” e tanti “Grazie!”; e le penne nere hanno ricambiato a gran voce con “Viva L'Aquila!”.
La sfilata è stata aperta dagli alpini in armi del 9° reggimento e dagli ufficiali delle Truppe Alpine. Quindi sono stati resi gli onori al Labaro dell'Ana che si fregia di 216 medaglie d'oro. Molto applauditi sono stati i reduci che hanno sfilato sui mezzi d'epoca.
Il fiume di penne nere ha continuato a scorrere fino a tarda sera, quando un applauso più fragoroso è stato tributato agli alpini abruzzesi che hanno portato in sfilata uno striscione di 99 metri, a simboleggiare le 99 chiese della città. Sopra di esso la scritta “Jemm'nanz” (andiamo avanti), un auspicio per ricostruire la città e ricreare il calore di una comunità, ferita ma non doma.
parole della ministra Pinotti, rivolte agli alpini
Alpini d’Italia,
in occasione di questa 88ma Adunata Nazionale, desidero porgere a voi tutti, in servizio ed in congedo, il saluto caloroso del Governo, delle Forze Armate e mio personale.
Quest’anno avete scelto L’Aquila per celebrare questo importante evento: non è una scelta casuale. Nel 2009 L’Aquila è stata colpita da un terribile terremoto che ha provocato 309 vittime e distrutto il volto della città. Voi alpini eravate lì, con la vostra forza, la vostra generosità, la vostra umanità, per soccorrere e ricostruire, per rassicurare, per riportare la normalità dopo un evento così tragicamente eccezionale.
Il vostro è stato un impegno di solidarietà sul quale tutti gli italiani sanno di poter contare sempre. Così è stato nel 1966 in Vajont, in Friuli nel 1976, in Irpinia nell’80 e, più recentemente in Emilia e in Liguria, per fronteggiare l’emergenza maltempo. Ma anche all’estero, dall’Afghanistan al Centrafrica, siete stati e siete sempre in prima linea, assistendo milioni di persone e realizzando centinaia di progetti.
Dal 1991 siete presenti in questa terra d’Abruzzo con gli Alpini in armi del 9° Reggimento, ma in questa giornata di festa, la città cinge d’affetto tutte le penne nere d’Italia, per esprimervi riconoscenza per quanto avete fatto.
Desidero, per questo, ringraziare tutta la cittadinanza e l’Amministrazione comunale, per il grande impegno profuso nell’organizzare la vostra accoglienza. Desidero ringraziare, altresì l’Associazione Nazionale Alpini, il suo Presidente Sebastiano Favero, e tutti i soci, sia per l’impeccabile preparazione di questo evento sia per la vostra capacità, tutta alpina, di sapervi rendere sempre utili per gli italiani, soprattutto con il quotidiano impegno dei volontari della Protezione Civile dell’ANA.
Alpini d’Italia,
il vostro presente scaturisce da una gloriosa storia passata intessuta di pagine di altissimo valore: dalle cime del Col di Lana nel primo conflitto mondiale alle steppe russe nella seconda guerra mondiale, dalle montagne dei Balcani fino ai deserti dell’Afghanistan.
Desidero rivolgere un pensiero commosso a tutti gli Alpini caduti, di ieri e di oggi nell’adempimento del dovere: ad essi va la nostra deferente riconoscenza per aver dato la vita nel segno del giuramento prestato. Voi rappresentate un patrimonio unico per il Paese, che ci consente di guardare con fiducia alle sfide future.
Nell’esprimervi il ringraziamento delle Istituzioni ed il mio vivissimo apprezzamento per quanto avete dato e saprete ancora dare all’Italia, formulo a tutti gli intervenuti il mio più sincero augurio per il pieno successo di questa importante manifestazione.
Maria Clara Mussa
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