03-10-2014 - E' quanto emerso nel corso del seminario di due giorni, 1 e 2 ottobre scorso, organizzato a Roma, presso la Scuola Trasporti e Materiali dell'Esercito, alla Cecchignola.
Un approccio "comprehensive", cioè multidimensionale,  capace di integrare e coordinare strumenti d’intervento e gestione diversi, civili e militari, cinetici e non cinetici.
“Quella militare non è che una delle componenti che il Sistema Paese o il Sistema Europa deve impiegare per prevenire, limitare e fronteggiare le minaccia alla propria sicurezza”, ha detto  la ministra della Difesa Roberta Pinotti.
Accennando allo scrittore techno-thriller Tom Clancy, che sosteneva che : "L'unica differenza tra la fantasia e la realtà è che la fantasia deve avere un senso", Pinotti, indicando come esempio le attuali crisi in Crimea e le azioni terroristiche dell'IS (Islamic State), ha sottolineato come si possano preveder tali situazioni?
Come si può pensare un intervento militare senza considerare le situazioni socio-politiche, diplomatiche da valutare in modo olistico, insieme, con la realizzazione di un centro decisionale comune per poter decidere insieme. Occorre fiducia reciproca e superamento di difficoltà dovute a antagonismi personali.
“Senza l’integrazione civile-militare nella pianificazione e nella condotta delle operazione dell’Unione Europea, come di qualsiasi Alleanza, coalizione o singolo Paese – ha aggiunto Pinotti – non sarà possibile tutelare giustizia, stabilità e prosperità, ciò che ci chiedono i cittadini di un mondo sempre più globalizzato”.
In sintesi, per trovare una soluzione alle attuali crisi internazionali è fondamentale coniugare l’azione militare a quella diplomatica, economico – finanziaria, umanitaria e di intelligence.
Un’integrazione sviluppata in ambito NATO e UE tramite il cosiddetto “comprehensive approach”.
Al seminario erano presenti il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, il Capo di Stato Maggiore dell’ Esercito, generale Claudio Graziano,  numerosi relatori civili e militari, italiani e dell’Unione Europea,  esponenti del monto universitario e di think-tanks.
Binelli Mantelli ha evidenziato l'importanza di un approccio olistico, uno sforzo comune per contrastare i traffici illeciti in acque internazionali, prima ancora che nelle nostre frontiere. occorre sconfiggere i mercanti di morte e dare soluzioni alla "tragedia umanitaria in atto"….
Vi sono alcune carenze che il capo di stato maggiore ha evidenziato:
"La discontinuità nell'architettura di comando e controllo tra il livello politico/strategico ed il livello militare/operativo/ strategico.
Scarsa integrazione fra la componente civile e quella militare nelle strutture di livello politico-strategico ed operativo a Brussels.
Una forte compartimentazione tra missioni civili ed operazioni militari, ancorché insistenti nella medesima area geografica, sia nell'ambito del comando e controllo sia in quello delle forme di finanziamento".
Una denuncia, quindi, dello scollamento attuale tra politica e azione da attuare nel settore delle difesa, a livello non solo nazionale ma dell'Unione europea.
Si sono poi alternati esperti e addetti ai lavori che si sono concentrati sull’approccio europeo alla gestione delle crisi e del quadro giuridico-legale nel quale questo approccio si inserisce.
Particolare attenzione è stata posta sul reale funzionamento del meccanismo civile-militare di gestione delle crisi dell'Unione Europea attraverso la testimonianza del generale Massimo Mingiardi, comandante della missione di addestramento Europea  (EUTM) in Somalia
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