10-06-2014 - "Spending review" non è solo un modo di dire.
Si è svolta in modo sobrio ed austero, alla presenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti, dei capi di stato maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli e dalla Marina Giuseppe De Giorgi, dell'arcivescovo Santo Marcianò, del comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli e di Vania, la moglie di Salvatore Girone, la cerimonia della "Giornata della Marina Militare", che risale al 13 marzo 1939, in memoria dell’impresa di Premuda.
Era il 10 giugno 1918, allorché il comandante Luigi Rizzo e il guardiamarina Giuseppe Aonzo, al comando dei “MAS 15” e “MAS 21” attaccarono una formazione navale austriaca affondando la corazzata "Santo Stefano” e salvando l'Italia dall'occupazione austroungarica.
Hanno aperto la cerimonia gli auguri del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "In questo giorno di festa, giungano a voi tutti e ai vostri cari il saluto e l'augurio dei cittadini e miei personali, unitamente all'apprezzamento per la straordinaria opera quotidianamente prestata al servizio del Paese."
Quindi, il discorso di De Giorgi, con cui l'ammiraglio ha sottolineato: "il ruolo marittimo dell'Italia in ambito europeo è importante", ricordando anche come sia di particolare attenzione l'espansione del terrorismo islamico, ma, soprattutto, come l'operatività della Marina non debba più essere costretta a subire tagli lineari e ridimensionare le proprie attività.
Anche il ministro della Difesa Pinotti ha puntualizzato il tema delle risorse economiche riservate alle Forze Armate, ricordando come, seppure malvolentieri, siano già stati sottratti 400milioni x sostenere il progetto degli 80 euro promessi dal governo Renzi.
Il suo discorso ufficiale è riportato: www.facebook.com/luca.anconelli?fref=ts, ma fuori dalle righe ha sottolineato come sia propensa a non cedere più un euro alle eventuali richieste di ulteriori tagli. Altro non è stato possibile chiederle, dato che, appena chiuso l'incontro, ha evitato contatti con la stampa.
La cerimonia è stata seguita dai fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora sequestrati in India, in videoconferenza, ai quali, chiusa la cerimonia, è stato possibile porgere un caloroso saluto da parte delle autorità.
La senatrice Pinotti ha suggerito loro di allenarsi al gioco del pallone, visto l'omaggio, da parte della nazionale di calcio in partenza per i mondiali in Brasile: due maglie blu, che i calciatori italiani si augurano di vedere al più presto, e in Italia, indossate dai due leoni del san Marco.
Visibilmente emozionati, i due marò hanno pronunciato parole di ringraziamento verso chi si interessa della loro sorte, senza commenti ulteriori e fermi nella propria serietà professionale di militari il cui dovere è di obbedire e non parlare.
Ma l'ammiraglio De Giorgi, rilasciando commenti ai giornalisti, ha puntualizzato che si sta attendendo la decisione del governo indiano appena insediato, fermo restando la volontà di ricorrere alla corte internazionale in caso di decisioni non appropriate.
Per quanto riguarda la missione Mare Nostrum, alla nostra domanda se egli possa garantire che non vi sia pericolo di infiltrazioni terroristiche islamiche tra i migranti la risposta:
"Garantire è parola inappropriata. Un tempo approdavano direttamente nel Paese senza controlli. Ora, sulle nostre navi, l'autorità di polizia attua controlli. I migranti sono tutti filtrati dagli operatori, in contatto con il ministero degli interni, che verifica se le persone assistite sono segnalate; e a tutti si prendono le impronte digitali: "Nessuno però può escludere che vi siano persone malintenzionate. Però è un entrare nel territorio in modo più ordinato".
Mare Nostrum costa al popolo italiano 300mila euro al giorno. Servono soldi per il carburante, che va programmato un anno prima; servono soldi per i pezzi di ricambio, mentre non vi sono soldi per l'addestramento del personale…..
E' una situazione di cui il governo deve valutare l'impegno. La Marina non "cala le ancore", perché rappresenta l'Italia e attualmente non vi è altra scelta se non aiutare chi chiede soccorso; ma occorre intervenire nei paesi magrebini, in Libia, nei Paesi africani, al fine di arginare il problema, prima che l'Italia sia totalmente sommersa.
Se, come ha ricordato Pinotti, con la battaglia di Premuda si è impedita la dominazione austroungarica, sarebbe doveroso condividere la preoccupazione di molta parte della popolazione italiana, che Mare Nostrum non faciliti un'occupazione sgradita, già contrastata nel lontano 1571, con la battaglia di Lepanto.