18-02-2014 - L'atmosfera è quella delle grandi cerimonie…
"Il cuore vibra, è come assistere al battesimo di un figlio…" ci confida Salvatore Tafuro, presidente della R.I. Spa, l'azienda di Lecce che ha partecipato alla costruzione della base italiana di Djibouti e che ora assiste, insieme al figlio Lorenzo ed ai suoi stretti collaboratori, all'inaugurazione celebrata dal comandante del Coi, Comando Operativo di Vertice Interforze, generale Marco Bertolini.
La base, ancora in evoluzione, ha ricevuto la prima pietra a settembre 2013.
Oggi, 13 febbraio 2014, possiamo constatare quanto lavoro sia stato svolto dal 6° Genio Pionieri, dalle infrastrutture abitative, logistiche, di comando, di trasmissione, alla potabilizzazione dell'acqua, all'ossigenazione delle acque reflue e al sistema di produzione della corrente elettrica.
"Lo scopo della creazione di questa base, ha sottolineato il generale Bertolini, è la collaborazione tra la Repubblica di Djibouti, la Repubblica italiana ed il mondo internazionale a favore della stabilità dei Paesi, soprattutto in quelli del Corno d'Africa".
Un esempio concreto già si è avuto, tempo fa, allorché cittadini europei ed italiani son stati evacuati dall'Aeronautica militare dal Sud Sudan alla base di Djibuti.
L'inaugurazione, celebrata alla presenza di autorità civili e militari internazionali, sarebbe dovuta avvenire con l'intitolazione della base all'eroe italiano Amedeo Guillet, "comandante diavolo", nobile sabaudo, diplomatico e guerrigliero ardito in Eritrea.
"Ma i tempi burocratici per ottenere l'autorizzazione rischiavano di essere troppo lunghi, ha precisato Bertolini, mentre era mia volontà ringraziare in modo solenne voi, genieri del 6°, per la vostra professionalità e per il grande impegno profuso in questa importante missione. Le Forze Armate vi ringraziano".
Non poteva mancare il "rinfresco" per concludere la cerimonia.
Coerente con il sistema di vita austero e ridotto all'indispensabile, che abbiamo sperimentato nei due giorni trascorsi con loro, ma che apprezza, nella semplicità, la gioia del dare ospitalità all'italiana, il 6° genio Pionieri ha saputo cucinare pizze molto apprezzate dagli ospiti, dando sfoggio di capacità culinarie insospettabili in rudi ingegneri operativi nel deserto.