09:44 martedì 26.11.2024
Operazione ''Coorte''
Addestramento delle forze armate e di sicurezza libiche in Italia
fotografie di: Daniel Papagni

18-01-2014 - Nato da una specifica richiesta del governo di Tripoli, durante il G8 del giugno 2013, il progetto di addestrare le forze armate e di sicurezza libiche, circa 15mila unità, è stato adottato in particolare da USA, Gran Bretagna, Italia e Turchia.
L'Italia, nello specifico, si è assunta l'impegno di avviare una serie di attività formative e addestrative su 2mila unità.
I primi 340 militari libici sono attualmente ospiti, dal 10 gennaio scorso, dell'80° RAV "Roma" (reggimento addestramento volontari), a Cassino, sotto il comando del colonnello Giampiero Romano, per un periodo di 24 settimane. Per 14 settimane l'addestramento base sarà di fanteria leggera sino a livello di plotone; quindi le 10 settimane successive li vedranno a Persano, per acquisire competenze specifiche atte alla capacità di controllo e sicurezza del territorio nazionale.
Così è stato spiegato ai giornalisti, impegnati in un media tour alla sede dell'80° RAV, dal Capo di stato maggiore dell'Esercito, generale Claudio Graziano, in visita agli allievi libici, accompagnato dal loro comandante, colonnello Mohamed Badi.
"Non sono un ufficiale dell'esercito del vecchio regime, ha precisato Badi; sin da bambino il mio sogno era di diventare un soldato per il mio Paese. E quando il popolo ha voluto cambiare, io sono stato con il popolo".
Che signifcato ha questa missione in Italia, per voi?
"L'obiettivo è di garantire la pace e la sicurezza in Libia e costruire un esercito forte e competente, che nell'osservanza della legge libica, collabora alla crescita di una stato forte e sicuro".
Reclutati in Libia nel mese di ottobre 2013 e selezionati da un team di istruttori italiani operanti in territorio libico per coadiuvare le autorità locali, i soldati riceveranno un particolare addestramento detto "Security Force Assistance" (SAF)
Graziano, dopo aver assistito ad alcune fasi dell'attività addestrativa, ha visitato i locali adibiti all'accoglienza dei militari libici, tra i quali anche un luogo adibito in modo specifico per praticare abluzioni e preghiere.
www.cybernaua.it/video/video.php?idvideo=79
"Vogliamo facilitare la sicurezza in Libia, ha detto Graziano, e con la nostra esperienza di vent'anni di operazioni all'estero, forniremo ai soldati libici l'addestramento di fanteria contribuendo a formare le forze di sicurezza quale pilastro per la stabilità della Libia".
Alla domanda se l'attività rientrasse anche nel programma di controllo dell'immigrazione, Graziano ha risposto:
"Lo scopo del programma è di addestrare le forze libiche a svolgere le attività fondamentali di sicurezza e non a specifiche funzioni di controllo dell'immigrazione. L'addestramento delle forze di sicurezza di altri paesi è stato già svolto in Iraq, in Afghanistan e in Libano, ha ricordato il Capo di Stato Maggiore, questa esperienza costituirà un elemento di crescita anche per l'Esercito italiano".
L'operazione "Coorte" totalmente finanziata dalla Libia per un carico finanziario di 50milioni di euro, avrà una durata di 18 mesi.
La missione militare italiana in Libia rappresenta il contributo nazionale per supportare il CNT (Consiglio Nazionale di Transizione) nella ricostruzione delle Forze Armate e di sicurezza libiche
"Noi ringraziamo l'Italia e le forze armate italiane, ha detto il sergente maggiore paracadutista Omar Mohamed, tramite il suo interprete, per tutto l'aiuto che ci offrono; ci danno la possibilità di apprendere come offrire sicurezza al nostro Paese e difenderlo".
E in che situazione è attualmente la Libia?
"Ora il Paese ha ancora un po' di problemi, ma appena l'esercito sarà costituito, si risolverà tutto".
Maria Clara Mussa


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