28-12-2013 - Grave attentato nel centro di Beirut dove un'autobomba e' esplosa, nei pressi dell'albergo Four Seasons, non lontano dall'ufficio del primo ministro, uccidendo l'ex ministro libanese, Muhammad Shatah, braccio destro dell'ex premier Saad Hariri…
E' del 27 dicembre scorso la notizia, che non ci trova sorpresi.
Siamo rientrati il 25 sera, da una rapida visita natalizia compiuta dal ministro della Difesa Mario Mauro al contingente italiano in Libano, su base Brigata “Granatieri di Sardegna”.
Il ministro, accolto dal comandante del Settore Ovest, generale Maurizio Riccò ha ascoltato una sintesi delle numerose attività svolte dal nostro contingente, anche in stretto coordinamento con le forze armate libanesi, alla presenza del comandante di UNIFIL, generale Paolo Serra con il quale si è fatto un punto della situazione.
L’opera assidua dei militari italiani condotta anche a supporto della popolazione e delle municipalità locali, contribuisce a mantenere e ad accrescere la stabilità e la sicurezza nel sud del Libano……questo dovrebbe essere il risultato degli sforzi comuni internazionali, degli otto Paesi impegnati nella missione Unifill.
“chi si assume la responsabilità di interporsi tra due fazioni, come fanno i nostri contingenti, diventa la discriminante tra la pace e la guerra”, ha affermato Mauro, che ha anche salutato in videoconferenza Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora fermi in India, (in attesa della soluzione della questione politico/diplomatica complicata che li perseguita)
Augurando loro un rientro in Italia al più presto, ha sottolineato come "uomini come voi si trovano in difficoltà proprio per aver difeso la pace, assumendo un incarico di responsabilità ricevuto nel loro mandato…"
Ma il Libano è ancora sotto il tiro incrociato di fazioni da sempre in lotta che non sembrano tenere in considerazione gli sforzi compiuti in rispetto alla risoluzione ONU 1701 del 2006, per la cessazione totale delle ostilità.