08:50 martedì 26.11.2024
Diritti delle donne in Afghanistan
Conversazione sulla situazione delle donne afghane con Mahbaba Jamshidi, capo dipartimento del Women’s Affaire di Kabul
fotografie di: Daniel Papagni

16-04-2013 - Parlare di diritti delle donne in Afghanistan non è più un fatto straordinario.
Se ne interessano tutte le organizzazioni femminili internazionali, Ong, movimenti e associazioni, appassionati di facebook; ma parlarne con una responsabile di settore, inserito nelle istituzioni governative, come il Women’s Affaire, aiuta a comprendere meglio quale sia la situazione.
Il capo dipartimento, Mahbaba Jamshidi, ci riceve nel suo ufficio, in cui, davanti ad un ottimo tè al cardamomo, otteniamo alcune risposte alle molte domande che poniamo.
Mahbaba ci appare un po’ tesa, attenta a quanto dice; ci vuole poco tempo a comprenderne il perché: vive sotto scorta.
Originaria di Karokh, distretto poco distante da Herat, da quando è responsabile del dipartimento delle donne le hanno suggerito di non farsi più vedere nel suo luogo di provenienza.
Tre soldati la proteggono, perché la situazione non è ancora sicura, come ancora non è consolidata la sicurezza nel Paese tutto.
Molte donne sono impiegate nel dipartimento; le vediamo occupate in un workshop, organizzato all’USAAID, che le aiuta a incamerare indicazioni standard su come comportarsi per aiutare ed educare le donne afghane ad acquisire i propri diritti.
Dopo il 2014, anno in cui la missione Isaf dovrebbe concludersi, pur non abbandonando del tutto il Paese, cosa accadrà nell’ambito delle situazione femminile?
“Le donne sono preoccupate.
Il governo sta inserendo nei programmi futuri progetti per le donne, ma non si può nascondere che tutto il popolo afghano è preoccupato.
Manca la certezza della sicurezza e della stabilità politica. La speranza resta nei successi ottenuti durante i dieci anni in cui Isaf ha operato nel territorio e nella continuità dei progetti realizzati e delle conquiste ottenute”.
Com’è la situazione economica delle famiglie afghane?
“Resta ancora fondamentalmente grave il problema della povertà, non essendo il Paese pronto a dare lavoro alla gente” afferma Mahbaba.
Famiglie indigenti numerose, come numerose, e le abbiamo viste, le donne agli angoli delle strade, sui marciapiedi, a chiedere elemosina insieme ai loro piccoli figli.
Il fattore fondamentale, comunque, ribadisce ad ogni sua risposta Mahbaba, è l’educazione.
La domanda di prammatica sull’uso del burka come abbigliamento tradizionale ottiene la risposta che già conosciamo: “lo indossano per tradizione, per cultura, ma anche perché i mariti lo impongono”.
Ecco di nuovo importante l’educazione, al rispetto di sé e all’insegnamento ai propri figli maschi a rispettare le proprie future mogli, amiche, colleghe, sorelle.
E le donne potranno fare molto, se inserite nei settori della scuola, come molto potranno fare le donne che già si iscrivono all’accademia militare, alla polizia, alla gestione politica dell’Afghanistan.
Sulla questione dei diritti delle donne afghane, a Kabul abbiamo incontrato la gender advisor del quartier generale di Isaf, Gudrun Thorgeirsdottir, cui abbiamo chiesto se il suo settore opera insieme ad organismi femminili internazionali
"Sì, con la lobby europea delle donne e con numerose altre associazioni femminili internazionali. Sono tutte molto interessate a collaborare a sostegno delle donne afghane.
La strada da percorrere è ancora lunga e difficile, perché ancora non hanno forza sufficiente. Molte di loro comunque hanno già alto livello di preparazione e compiono sforzi quotidiani per ottenere i propri diritti.
"Con l'aiuto di Isaf aumentano gli sforzi per alzare il livello che ovviamente a Kabul, per le risorse che possiede, risulta essere più elevato che in altri distretti, dove perdurano situazioni di violenza contro le donne e carenza di sicurezza in genere".
Compito di Isaf, dunque, anche la crescita della consapevolezza nei cittadini, donne e uomini, nei riguardi dei diritti delle donna.
Lo conferma il 1° caporal maggiore Elena Novo che, in Kabul, è strumento di collegamento tra Isaf e il ministro degli affari delle donne, Mqgan Mostafavi: "Vengono da noi, in Isaf, settore gender, per chiedere aiuto; anche giornaliste, che ci chiedono di poter vistare altre regioni intorno Kabul, al fin di documentare la situazione riguardante le prigioni, la scuola, gli orfanotrofi"….anche quelli problemi che ricadono sulle donne.
Maria Clara Mussa


Extrema Ratio Knives Division

Presentato il Piper M350 nella continuità di William Piper
Personalizzabile, dal colore dei pellami e dei tessuti interni alla livrea esterna,...
Un’avventura umana, parabola per i giovani
Padre Paolo Dall’Oglio, dedicato alla fede, al dialogo interreligioso, all’accoglienza...
1°forum nazionale della formazione interforze-le competenze come dominio strategico
‘’Nella formazione e’ necessario creare un modello e una dottrina interforze…’’...
Primo raduno ‘’Samba’’ al 72° Stormo dell'Aeronautica Militare
In un suggestivo Elephant Walk, 12 elicotteri TH-500B hanno “rullato” contemporaneamente...
Giuramento solenne degli Allievi del 237° Corso
Avvenuto a Napoli di fronte alla Bandiera d’Istituto e suggellato con la lettura...
Kurdistan iracheno (Iraq)
Superato il migliaio di militari curdi addestrati dall’inizio dell’anno dai...
‘’Nel Cielo e oltre - Storia e futuro del pionierismo aerospaziale Italiano’’
A tutti i Pionieri che non potranno leggere questo libro ma che l’hanno scritto...
In attesa della ''Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate''
''Siamo l'Italia'', Villaggio Difesa al Circo Massimo (Roma) inaugurato dal ministro...
‘’Afghanistan Jaan, aspettando l’alba''
La raccolta di racconti e dipinti dell'artista Marzia Caramazza esposti a Roma...
''Momento di grande importanza per le relazioni tra Italia e Giappone, un legame fondato su valori comuni'' ha detto Crosetto
Giuffrè (AW Italia), ‘’le donne disabili tagliate fuori dalla campagne online di sensibilizzazione che sono inaccessibili’’ 
‘’Governo della complessità non può prescindere da formazione, la preparazione alla vita operativa è un compito difficile’’
La ‘’Benemerita’’ è un pilastro per la sicurezza nazionale, ha detto la sottosegretaria alla Difesa Rauti
Entra in funzione a Roma ''mobile angel’’, uno smartwatch collegato ai carabinieri per chiedere aiuto in caso di aggressione
''Non merita soverchia considerazione per un atteggiamento settario e filosoficamente e storicamente errato''... scrive il generale Burgio
La base di Shama nel sud del Libano colpita da due razzi da 122 millimetri
Alla presenza della sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti: ‘’la logistica è assetto fondamentale dell’Esercito’’