Ovunque e in qualsiasi condizione
Siamo stati testimoni della capacità Airlift del 14° Stormo e della 46° Aerobrigata
fotografie di: D. Papagni,M. Masini, R.Fusilli
06-12-2012 - PISA. L’Aeronautica militare sta diventando sempre più “multifunzione”.
L’Arma azzurra, col tempo, ha assunto capacità che in tutto il mondo ci invidiano, grazie non solo ai mezzi a disposizione, sempre più avanzati, ma anche e soprattutto all’operatività degli uomini in campo. La dimostrazione di questo step up è stata data nei giorni scorsi ai giornalisti, nel corso di una visita alla 46esima Brigata aerea di Pisa, dove il comandante, il generale di Brigata aerea Aurelio Colagrande e il suo staff, hanno illustrato le funzionalità dei mezzi in campo (il KC767A, un Boeing dalle grandi prestazioni, il C-130J e il C-27J, velivoli che vengono impiegati non solo in Italia, ma anche nei teatri operativi, in modo particolare in Afghanistan).
Nello specifico, è stata illustrata la capacità Airlift, che si potrebbe esplicare in un motto che negli ultimi tempi è particolarmente calzante: “Ovunque e in qualsiasi condizione”.
Segno che le moderne operazioni condotte dall’AM non si arrestano davanti a nessuna difficoltà. Per adeguarsi al passo coi tempi, infatti, la Forza armata deve riuscire a operare in diverse condizioni e in qualsiasi scenario, proprio perché oggi non si lavora più su base nazionale, ma , appunto, in scenari internazionali. Ecco allora che si deve essere in grado di intervenire anche in condizioni di calamità naturali, crisi internazionali, necessità di esfiltrazione dei connazionali da aree di pericolo. I mezzi presentati nel corso dell’incontro sono proprio quelli in uso alla 46esima Brigata aerea, che opera nell’aeroporto militare di Pisa (che è aperto anche al traffico civile).
Brigata costituita il 25 gennaio 1940 (all’apoca era il 46esimo Stormo bombardamento terrestre). Brigata che, oggi, opera davvero in modalità multifunzione.Come dicevamo, i velivoli a disposizione sono il tanker KC767A (in linea presso il 14° Stormo di Pratica di Mare - RM), il C-130J e il C-27J (ambedue in linea presso la 46° Brigata Aerea di Pisa). Tutti e tre i velivoli assicurano tutto questo a una Forza Armata sempre in ogni parte del mondo, in grado di garantire un adeguato supporto alle missioni internazionali richieste, come nei casi recenti della Libia e dell’Afghanistan. L’interoperabilità e la complementarietà tra i vari velivoli del trasporto aereo dell’Aeronautica Militare, garantiscono infatti una risposta rapida e incisiva a livello tattico, di medio raggio e strategico. L’oculata gestione delle risorse nel tempo ha consentito all’Italia di continuare ad esprimere, nonostante i tagli di bilancio, una capacità di proiezione adeguata alle esigenze nazionali garantendo credibilità ed efficacia a tutto lo strumento militare, in Patria e all’estero. I velivoli del trasporto aereo attualmente in linea consentono economie nell’impiego e maggiore flessibilità e interoperabilità. Questa flessibilità consente di poter conseguire con una sola missione di un KC707A (che consuma la metà del predecessore B707), più obiettivi, ad esempio di effettuare un rifornimento aereo e contemporaneamente trasportare truppe e materiali, impiegando un solo mezzo laddove ne sarebbero serviti due o più. I velivoli da trasporto dell’AM, grazie alla loro tecnologia avanzata, sono anche mezzi affidabili e questo aspetto è fondamentale quando si opera in contesti di crisi dove l’affidabilità del mezzo e importante per il successo della missione e la salvaguardia del personale e dei passeggeri civili o militari.
L’Aeronautica Militare in generale, e la sua componente del trasporto aereo in particolare, stanno conducendo da anni un attento processo di trasformazione ispirato a una forza aerea snella, agile, flessibile, interoperabile, proiettabile, altamente tecnologica e, di conseguenza, professionalmente molto preparata, sempre in linea con le risorse disponibili. Tutto questo al fine di poter assolvere i propri compiti “tradizionali”, come la difesa dello spazio aereo nazionale, con le nuove aspettative ed esigenze di sicurezza del Paese che derivano dal contesto generale di relazioni, rapporti, alleanze internazionali in cui l’Italia è inserita. Non ci sono, però, dicevamo, solo i mezzi a far da cornice a quella che è un’operatività sempre più qualificata. L’uomo è, infatti, l’elemento chiave e la qualità collettiva è l’elemento determinante per l’efficacia e l’efficienza dell’A.M.. E’ perciò necessario valorizzare adeguatamente le risorse umane attraverso investimenti mirati alla crescita delle caratteristiche di qualità e professionalità. Il Centro Addestramento Equipaggi “Multi Crew” ha sede nell’Aeroporto di Pratica di Mare, e dipende gerarchicamente dal Comando Forze Mobilità e Supporto. Il compito primario del Centro è quello di svolgere la fase propedeutica di conversione operativa, unica e standardizzata, per tutto il personale navigante destinato alle linee di mobilità e supporto. Tale fase di addestramento ha la durata di circa due mesi, e consente ai piloti frequentatori di affrontare la successiva fase avanzata di Pronto Impiego presso i rispettivi Reparti Operativi con la massima preparazione professionale. Per raggiungere lo scopo sopra descritto, il Centro si avvale di istruttori esperti nel settore, con all’attivo migliaia di ore di volo in vari scenari operativi, capaci di travasare nei tempi e modi previsti tutto il bagaglio tecnico e umano necessario a completare il suddetto iter professionale. I programmi addestrativi constano di una fase teorica ed una fase pratica eseguita al simulatore di volo. Nella fase teorica vengono affrontate sia materie puramente tecniche che materie inerenti la gestione delle risorse nel cockpit. Alla fase teorica segue la fase pratica al simulatore di volo, dove i frequentatori hanno la possibilità di gestire situazioni complesse in scenari discussi ed analizzati in aula. L’affluenza presso il Centro Addestramento Equipaggi Multi Crew è di circa 100 piloti frequentatori ogni anno, in cui sono inclusi anche un’aliquota di piloti frequentatori di altre Forze Armate, ciò genera una mole di lavoro di circa 1500 ore annue di simulatore. Presso la 46° Brigata Aerea di Pisa è presente invece il Centro Addestramento equipaggi per il personale navigante che opera sui velivoli da trasporto C-130J e C-27J. Qualche cenno, infine, sulle nuove capacità dei velivoli presentati.
Il KC767A, può essere adibito a trasporto di materiali, mezzi o persone. Arriva fino a 16 ore di volo continuo e può essere rifornito in volo. Ha, inoltre, capacità di rifornire tre caccia in contemporanea. Da C-130 e C-27J, infine, nei teatri operativi si può procedere al lancio di materiali di rifornimento per le fob. Aerei, tutti e tre, che sono davvero il fiore all’occhiello dell’AM e che contribuiscono a fare dell’Arma azzurra l’orgoglio nazionale.
Ed al rientro dalla missione dimostrativa, una sorpresa ha coinvolto i giornalisti: due Typhoon, del 4° Stormo di Grosseto, hanno affiancato il KC 767A di Pratica in volo di rientro, dimostrando le proprie capacità operative sempre all'altezza dell'Aeronautica Militare.
Pubblichiamo in questo reportage alcune immagini del duemillesimo lancio di materiali, preparato ad Herat dalla 46a aerobrigata per Bala Murghab, Afghanistan ed il video girato dai media combat
www.cybernaua.it/video/video.php?idvideo=49
cortesia Chiara Giannini
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