04-11-2012 - In occasione della festa delle Forze Armate, parole di affetto, di stima, di partecipazione son state rivolte ai soldati nei teatri operativi internazionali, durante la videoconferenza con i vari contingenti, con cui il ministro della Difesa Di Paola si è collegato dalla sede della Marina Militare a Santa Rosa, al comando dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi e alla presenza dei vari capi di stato maggiore delle Forze Armate.
Una particolare partecipazione è stata quella degli allievi dell'istituto nautico di Roma, Marc'Antonio Colonna.
Nel suo intervento di benvenuto al ministro, il capo di stato maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate, ha letto la lettera inviatagli dal presidente Mario Monti:
“Ruolo fondamentale delle Forze armate è integrità e unità del Paese. La vicinanza alle famiglie dei caduti è un dovere degli Italiani.”
Si sono succeduti dall’Afghanistan alla Libia, passando per il Corno d’Africa e il Kosovo, e il Libano, dove si svolgono le varie missioni, i comandanti ed i loro staff operativi, per parlare con il loro ministro.
Allo staff italiano in Afghanistan il ministro ha ricordato quanto sia importante il contributo delle aziende private italiane che operano insieme ai contingenti militari per il raggiungimento e consolidamento degli obiettivi prefissati, ricostruzione e stabilità.
Non è mancato il collegamento con i nostri marò, che da lungo tempo sono trattenuti in India.
“Ciao Massimiliano, ciao Salvatore, ha detto loro il ministro, un saluto affettuoso a voi che siete ingiustamente trattenuti. Noi vi siamo vicini e continueremo ad esserlo, sino alla giusta risoluzione del vostro caso, su cui io sono fiducioso che decidano sul diritto di essere giudicati in Italia, e che voi possiate finalmente ricongiungervi con i vostri cari e le vostre famiglie in Italia”.
“..è diritto dell’Italia a giudicarvi in Patria…e questo è l’impegno che l’Italia ha preso per la risoluzione di questo problema; è nostro dovere esservi a fianco, e ringraziarvi per la grinta e l’onore con cui affrontate questa situazione; la giustizia in India ha i propri tempi e non vorrei fare battuta facile, dicendo che conosco Paesi in cui i tempi della giustizia sono anche più lunghi”…
Ha continuato sottolineando come : ”questo sforzo è importante perché possa contribuire a testa alta al processo di sicurezza globale”.
Sul caso, poi, del sostegno alla causa dei marò da parte della Ferrari, in occasione dei Mondiali in india: ”un gesto di solidarietà, da non confondere con i percorsi politici locali…”.
Salvatore e Massimiliano, hanno ringraziato con composta dignità, estendendo i ringraziamenti al popolo italiano per la sua partecipazione e al ministro degli Esteri Terzi, per il sostegno e per l’impegno dell’Italia per la soluzione.
Si sta dunque lavorando, nel silenzio e nella discrezione, con ogni mezzo a disposizione, per risolvere un problema che impegna diplomazia, giustizia e difesa, e che si deve affrontare utilizzando le risorse più idonee a cui le polemiche e le contestazioni pubbliche non danno aiuto.