10-07-2012 - HERAT (Afghanistan). Blindati in grado di proteggere i nostri soldati in caso di attacco da parte degli insurgents.
E' stato il capitano Silvia Greco, comandante del convoglio "Freccia", partito nei giorni scorsi dalla base di Camp Arena, quartier generale del Regional Command West, alla volta di Shindand, a parlarcene.
"Questi mezzi - ha raccontato - sono molto sicuri. Completamente chiusi, in modo da proteggere chi vi viaggia all'interno".
Tra i militari che operano sui Freccia anche altre donne, in nome dell'equiparazione dei ruoli maschile e femminile. Sempre più attive all'interno del contingente italiano.
"Certo è - ha proseguito il capitano Greco - che bisogna stare sempre molto attenti. Qualsiasi pericolo potrebbe essere in agguato. In caso di attacco, in ogni caso, abbiamo un sistema di comunicazione che ci consente di chiamare rinforzi in tempo reale e, quindi, veder arrivare quanto prima l'aiuto di cui necessitiamo".
Il caldo afghano di questo periodo certo non aiuta, anche perché, nonostante l'aria condizionata all'interno dei mezzi, chi viaggia nel convoglio deve necessariamente indossare elmetto e giubbotto anti proiettile. I Freccia riescono a raggiungere velocità molto maggiori rispetto a quelle tenute da altri mezzi e sono, di gran lunga, molto più sicuri.