08-05-2012 - Nel bosco di Porto Selvaggio (Lecce), la brezza restituisce profumi di fiori, tra cui riconosciamo l'aglio selvatico, il maggiociondolo, la potentilla dai mille colori, mentre nel luogo di raccolta per la partenza giungono i concorrenti: bambini, adolescenti, giovani, adulti, tanti anziani e professionisti della specialità.
In questa disciplina l'età è l'ultimo dei problemi. L'età non conta, ma conta la capacità di gestire e coordinare mente e corpo, nei tempi e nei percorsi da rispettare. La sera prima gli stessi concorrenti erano in gara ad Otranto, nel percorso attraverso le vie della città, in notturna, con lo stesso entusiasmo espresso nella gara nel bosco.
E' questo uno dei lati apprezzati della disciplina, che il 30 aprile scorso ha visto impegnati nel bosco di porto Selvaggio circa trecento atleti in corsa per la Coppa Italia TrailO, direttore della competizione Tiziano Zanetello, che si aggirava soddisfatto mentre lo speaker, Pietro Illarietti, dava comunicazione degli sviluppi della gara.
Anche il vicepresidente della FISO, il generale Sandro Passante, manifestava la sua soddisfazione, già con la mente volta alla gara che si sarebbe svolta il giorno appresso a Lecce, con l'attraversamento del centro storico.
Abbiamo sentito parlare in inglese, in russo; abbiamo visto padri e figli, mamme bimbi e nonne, come la medaglia d'argento ai mondiali di orienteering dello scorso anno, la ottantunenne Chiara Ramorino.
Docenti di educazioni fisica, come Manuela Manganelli, del club Roma, veterana dell'orienteering, che ha condotto i suoi studenti a partecipare alle gare; o come Maria Silvia Viti, anch'ella docente di educazione fisica e consigliera del settore internazionale della FISO, che non solo ha trascinato con il suo entusiasmo schiere di giovani, ma essa stessa partecipa alle competizioni "donne categoria età sessanta".
E Lecce, il giorno dopo, primo maggio, frequentata nel giorno di festa da turisti interessati al barocco del salotto cittadino più bello d'Italia, è stata attraversata da centinaia di atleti che cercavano di districasi tra la folla che gremiva le strade.
Una festa nella festa, per la gara finale della quattro giorni, in cui protagonista indiscusso è stato Alessio Tenani, con tre vittorie parziali più quella finale di Lecce. Per lui ora si preannunciano importanti impegni internazionali come TioMila e Campionati Europei. "E' stata una trasferta fantastica qui in Puglia, su terreni molto impegnativi e dove abbiamo avuto la fortuna di incontrare sempre il bel tempo"
Ottima la performance anche Maria Novella Sbaraglia, un ritorno ad alto livello dopo tante sfortune. "La Puglia mi ha restituito morale e voglia di tornare ad alti livelli dopo gli infortuni alla gamba".
La beniamina di casa è stata però Laura Carluccio: "Anche oggi ho dato il meglio di me, ma ho trovato sulla strada 2 avversarie molto competitive. Mi resta la soddisfazione di aver vinto nella prova in notturna di Otranto. Sono felice di aver contribuito alla diffusione dell'orienteering in questa regione dove si stanno facendo tanti sforzi per promuovere la nostra disciplina"
Julia Shutkovskaya, russa, vincitrice di Lecce, dove si è mostrata più forte della temperatura, dopo aver patito un colpo di calore nella Long Distance di Porto Selvaggio. "In quell'occasione ho perso definitivamente le ambizioni di classifica e mi sono concentrata sui traguardi parziali. Oggi per me un'ottima prova senza errori".
Il centro tecnico in Salento, in cui tutta la manifestazione è stata elaborata e organizzata, è a Casalabate, nella masseria Provenzani, immersa in una foresta d'ulivi, in cui già nell'inverno scorso si svolse la gara di corsa e orientamento propedeutica alla "quattro giorni" appena conclusa e inaugurata con una festa tradizionale, a base di pittule, caratteristiche frittelle e pizzica, danza accompagnata da tamburello e fisarmonica