02-04-2012 - "Ogni cosa inizia con un sogno. Crediamo che lo sviluppo dell'Afghanistan subirà un salto con l'aiuto italiano; possiamo lavorare bene insieme e fare business, ma servono energie e risorse. Abbiamo chiesto al presidente Karzai di far lavorare per l'Afghanistan il Sistema Italia ed egli si è mostrato entusiasta. Ora faremo il prossimo passo; dopo la presenza militare, lo sviluppo economico; garantendo sviluppo, si garantisce ulteriore sicurezza."
Queste le parole pronunciate poco meno di un anno fa dall'allora ministro per lo sviluppo economico, Paolo Romani.
"Eravamo là anche noi, nel periodo del suo viaggio in Afghanistan, organizzato per visitare, concordare, siglare accordi con alcuni imprenditori locali.
E noi, che ad Herat lasciamo il cuore ogni volta che ce ne allontaniamo, abbiamo notato quanto forte sia la determinazione della gente nel voler lavorare per poter crescere e uscire dall'instabilità.
Arrivando dal cielo in elicottero, nei pressi della base di Herat, abbiamo notato una serie di piccole fabbriche, a indicare che la vita riprende, o continua comunque, grazie al contributo che ISAF sa dare per restituire forza economica e futuro all'Afghanistan.
E in città andiamo spesso, per documentarne i progressi ed i cambiamenti della vita che si svolge grazie al contributo internazionale; cambiamenti che visibilmente appaiono ai nostri occhi attenti di giornalisti.
Al contributo sostanzioso di Isaf, si affiancano realtà imprenditoriali come la R.I. S.p.A.
Ne abbiamo seguito da vicino le attività, parlato con gli operai locali occupati nella costruzione e manutenzione di manufatti e strutture logistiche nelle fob, ricavandone l'impressione di una vera e propria forza imprenditoriale rappresentativa del sistema Italia, in cui, nell'attuazione operativa della sinergia tra Forze Armate e Impresa, si evidenzia che si possono raggiungere gli obiettivi con successo".
E queste le parole degli autori, Maria Clara Mussa e Daniel Papagni, alla presentazione del loro libro fotografico:"Afghanistan,impresa Italia" e della canzone Shana ba shana", dedicata ai soldati italiani in Afghanistan. www.cybernaua.it/video/video.php?idvideo=42
Presentato il 28 marzo scorso, al circolo ufficiali delle forze armate, a Roma, in palazzo Savorgnan de Brazzà, davanti una platea numerosa ed autorevole.
Molto apprezzati gli interventi di personaggi d'eccezione, per l'occasione relatori di un tema particolarmente attuale: Afghanistan, logistica di una missione.
Il generale Rocco Panunzi, già comandante logistico dell'Esercito, il generale Guido Bellini, emerito comandante generale dell'Arma dei carabinieri, il generale Giuseppe De Gaetano, direttore del Centro per la Formazione Logistica Interforze e l'ingegner Salvatore Tafuro, presidente della R.I. SpA. Moderatore della tavola rotonda, Nicola Pedde, direttore del Globalstudies, a Roma.
Il tema introdotto dai contenuti del libro e dalla mostra fotografica organizzata nel lungo corridoio del palazzo, è stato di grande interesse, perché ha evidenziato la sinergia operativa che rende possibili i successi delle attività di cooperazione e di azioni solidali in teatri operativi internazionali, dove l'Italia è molto apprezzata proprio per le sue capacità di interventi mirati. Testimone d'eccezione, l'attore, insignito di Legion d'honneur, Philippe Leroy, che l'anno scorso è stato con gli autori a portare la sua solidarietà ai soldati italiani in Afghanistan.
L'emozione ha raggiunto il culmine quando la mamma di David Tobini, il paracadutista deceduto in Afghanistan lo scorso anno, Annarita Lo Mastro ha preso la parola e con serenità e pacatezza, ha sottolineato come, dopo l'impatto tragico, dopo le parole di condoglianze, nessuno si sia più fatto nè sentire nè trovare disponibile.
Un minuto di silenzio dedicato a tutti i soldati caduti in territorio afghano, quindi, ha chiuso la serata dedicata alle loro attività, volte al tentativo di trovare una soluzione ai gravi e antichi problemi di una terra così bella e così travagliata.