27-11-2011 - “Il mio giro del mondo” e “Ricordi di un vecchio aviatore” sono i titoli dei due libri presentati alla Casa dell’Aviatore a Roma, il cui protagonista è un “mito”, il generale Giorgio Bertolaso.
Del corso Turbine, pilota per predisposizione, passione e professione, Giorgio Bertolaso, scomparso il 30 novembre di due anni fa, è stato ricordato da amici e colleghi, che ne hanno descritto la grande verve, l’ironia, la capacità di sdrammatizzare e di vivere il volo sino agli ultimi suoi giorni di vita. Ricordi che son scaturiti dalle testimonianze di Sergio Bedeschi, che ha introdotto una sua memoria rivolgendosi ai “vecchi marmittoni” presenti in sala; da quelle di Sandro Ferracuti, suo compagno di “trasvolate”.
Ferracuti, cacciabombardiere pilota di F104, ha ricoperto l’incarico di “navigatore” di fiducia del mitico pilota Bertolaso, con cui, tra le varie avventure, ha ripercorso il volo del “postale” di Saint Exupery.
Altri aneddoti raccontati dal generale Guida, suo compagno di corso, che ha invitato i presenti al “Gheregheghez”, caratteristico grido dei piloti dell’Aeronautica militare, in onore del suo amico.
Testimonianza del colonnello Morelli, comandante del 4° Stormo di Grosseto, Stormo cui appartenne il generale Bertolaso; racconto dello scrittore, storico dell’aeronautica, Gregory Alegy, che ha moderato l’incontro con spiritosa familiarità, alla moda propria di Bertolaso; un pensiero commosso anche dalla pilota militare capitano Angelucci, che ebbel’onore di ricevere l’aquila da pilota proprio dalle mani del generale Bertolaso.
E tutti, nel racconto spontaneo dei propri ricordi, a commemorare insieme al grande Giorgio Bertolaso, il suo amico di tutte le avventure aeree, suo copilota. generale Umberto Bernardini, con il quale compì le imprese raccontate ne "Il mio giro del mondo" sull'amato Piper PA 28, detto il "BeBé", dalle iniziali del loro cognome.
Animatrice della riunione, Maria Bertolaso, che è stata sempre al fianco del suo specialissimo marito pilota, ha confessato agli amici in platea di averne capito la grandezza un po’ in ritardo ed ha rivelato che, per onorarne la memoria, ha ripreso il libro iniziato da Giorgio per scriverne la conclusione e pubblicarlo.
Anche il figlio e le nipoti del “grande vecchio pilota” erano presenti all’incontro e l’amico giornalista Gianni Bisiach, e i piloti Lino Canta e Mario Gilardoni, dell’aviosuperficie Cormorano di Nettuno e alcuni paracadutisti dell’aeroporto di Latina……
Tanti amici che l’hanno ammirato e amato in vita e che non potranno mai dimenticare quel suo “carisma” di cui egli non era consapevole, ma che lo ha reso grande…un mito, appunto.