05-10-2011 - Dista solo poche centinaia di metri il Regional Training Center dalla base di “Camp Arena” in Herat
Qui si formano i nuovi poliziotti, che a breve termine sostituiranno le forze della Coalizione.
E’ una splendida giornata quella che vede ospiti della base i fotoreporter della redazione di Cybernaua.it, accolti da un’ospitalità tutta italiana: testeranno personalmente il concretizzarsi di progetti finalizzati a un fruttuoso futuro di questa nazione.
Ad accoglierli è il tenente colonnello dei Carabinieri Alessandro Mappa, proveniente dalla Legione Sardegna, comandante del P.S.T.T.( Police Speciality Training Team). L’ufficiale dei Carabinieri, con una pluriennale esperienza fuori area e con un corposo back ground professionale ed umano, da subito introduce con chiarezza ed entusiasmo l’attività che si svolge all’interno del centro.
A coadiuvare un lavoro di così tanta valenza e responsabilità c’è il sottotenente Giovanni D’Agostaro, della seconda Brigata Mobile.
Anche costui, forte di un excursus pluriennale in vari contesti internazionali in cui l’Arma si è vista protagonista dei suoi principi morali, guida la troupe e illustra materialmente il lavoro dei suoi uomini.
Prima però di toccare con mano i sacrifici dei Carabinieri dell’N.T.M.A. (Nato Training Mission in Afghanistan), i giornalisti riceveranno ancora un “benvenuti”.
Questa volta sarà il comandante della Scuola di Polizia a salutarli.
Con cordiale attenzione il colonnello Allah Noor Mohammadi ospiterà nel suo ufficio la delegazione e i due ufficiali italiani. www.cybernaua.it/news/reportage.php?idnews=2872
Grazie alla traduzione degli interpreti e all’emozione letta negli occhi di quest’uomo, ci viene trasmesso tutto il significato della presenza dei nostri uomini qui in Afganistan.
Freme però la voglia di correre nelle aule e negli spazi destinati all’addestramento, per appurare la realtà. Finiti i saluti, la curiosità dei media trascina con veemenza gli ufficiali.
Eccoli finalmente nel cuore pulsante della Scuola.
Gli obiettivi delle reflex si cambiano con rapidità, gli scatti non hanno interruzione, le domande cadono a valanga e travolgono i nostri uomini in divisa.
Professionisti, col Tricolore e la fiamma della Benemerita, appartengono a reparti altamente specializzati.
7° Reggimento Carabinieri Trentino Alto Adige e 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia.
Un sincronismo eccezionale li fonde e rende loro sinergici, sono gemellati nelle loro divise e amici davanti a un caffè che profuma d’Italia. Continuamente addestrati, questi reparti operano da anni all’estero in esperienze estreme e di forte spessore umano.
Li abbiamo già visti nei Balcani, in Africa, in Iraq, ad Haiti; non si sono mai fermati e oggi danno l’ennesima dimostrazione che per amor di Patria superano confini e pregiudizi, operando con encomiabili scopi.
È un programma didattico molto complesso quello che seguono i giovani studenti; tra le materie troviamo la Costituzione Afgana, la disciplina, il Codice della Strada, le tecniche d’ammanettamento, il controllo della folla e ancora altro.
Seguiti da una oculata supervisione dei nostri Carabinieri, gli istruttori afgani indottrinano i futuri poliziotti.
Gli occhi attenti dei Carabinieri seguono con costanza e spirito critico l’operare dei loro colleghi asiatici. Forti di un’esperienza maturata negli anni, nella formazione di poliziotti si sono conquistati plausi e apprezzamenti in tutto il mondo.
Lasciamo l’Extension Area per spostarci nel poligono.
Qui ci sono i nostri istruttori di tiro che insegnano a maneggiare le armi e a sparare. Tutto si svolge in una cornice di sicurezza e, guidate da una regìa tutta italiana, le lezioni si susseguono con elasticità e fermezza allo stesso tempo.
Operano con entusiasmo, per trasmettere ad altri uomini le proprie conoscenze: a migliaia di chilometri dai loro affetti, questi ragazzi sono tutto il nostro orgoglio.
Arriva l’ora di pranzare: mancano gli spaghetti e i profumi intensi di casa e questo, soprattutto verso le 13, rievoca i più intimi e sinceri pensieri.
In teatro Afgano ci sentiamo rappresentati ai massimi livelli internazionali, un impiego difficile che questo pugno di uomini in divisa tiene ben saldo.
I carabinieri dell’N.T.M.A. fra la gente, con la gente, per la pace e il rispetto dei diritti umani e delle leggi democratiche.