21-09-2011 - Il luogo dell'appuntamento per manifestare il grande distacco che ormai la gente sente nei confronti di tutti i politici, non era scelto a caso, mercoledì 21 settembre.
Piazza Montecitorio è il presidio occupato, con il permesso del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, da Gaetano, colui che, conosciuto da tutti ormai attraverso facebook e youtube, facendo lo sciopero della fame, vuole sensibilizzare i politici e metterli di fronte ai loro privilegi, che non sono soltanto l'accesso al ristorante a prezzi stracciati.
Con il megafono e circondato da bandiere tricolore, Gaetano incitava i presenti, (che sino alle ore 12 erano più di duecento, in attesa di due pullman che stentavano ad arrivare sul luogo) a partecipare alle attività di protesta, in modo corretto, educato, senza violenze, ma con determinazione.
Ed in coro, oltre all'inno di Mameli, si sentivano le parole: nè destra, nè sinistra, democrazia diretta.
Ed a lato, nella stessa piazza e con la stessa attenzione dei mezzi di cmunicazione, il COISP, sindacato di polizia, che da giorni si rivolge alla Stao, per denunciare la situazione insostenibile in cui la Polizia versa: una per tutte, la carenza di carburante per le auto di servizio e la mancanza di sostegno alle loro esigenze.
E' lo stesso sindacato che giorni fa scrisse una lettera in cui suggeriva di testare i lacrimogeni all'interno del Parlamento.
E' la stessa polizia che, in piazza Montecitorio, da una parte protesta e dall'altra, insieme ai carabinieri, è impegnata al controllo dei varchi, alla sicurezza dei cittadini e dei manifestanti, ad assicurare l'incolumità dei politici che transitano verso il palazzo.
E' la stessa polizia che accoglie, con fischi, insulti e varie, l'onorevole Buttiglione, che si avvicina per ascoltare le loro proteste ed essere intervistato dalla televisione.
Nella stessa piazza, sindaci della zona di Avellino, a protestare, anche loro, contro l'insipienza della politica.
Non è tutto: anche rappresentanti dell'associazione CCSVI, dedicata ai malati di sclerosi multipla, si univano al coro dei convenuti alla protesta.
Un segnale questo che i politici, di ogni colore e privilegio, non dovrebbero trascurare.
L'Italia sembra decisa a voler un cambiamento.
Ci si augura soltanto di non cadere dalla padella nella brace.