10-06-2011 - Questo Corpo vanta una tradizione che data dal 1833, quando Re Carlo Alberto riordinò l’Esercito sardo.
Alla cerimonia, svoltasi presso il Policlinico Militare del Celio, in piazza Celimontana in Roma, erano presenti Capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale Giuseppe Valotto, il comandante Logistico dell’Esercito generale Rocco Panunzi ed il capo dell’Ufficio generale della Sanità Militare generale Federico Marmo.
Al termine della cerimonia il generale Valotto, alla presenza del Magnifico Rettore dell’Università “Sapienza” e preside della facoltà di Medicina professor Luigi Frati e di alte cariche militari e civili, ha inaugurato il nuovo Reparto di Emodinamica e Cardiochirurgia, nato dalla stretta “partnership assistenziale” sancita con una specifica convenzione tra l’Università “Sapienza” con il Policlinico Militare Celio.
Parole di stima e di gratitudine da parte del generale Valotto, verso quei medici militari che accettano di paticare la propria professione lontano dai confini patrii.
Afghanistan, Libano e Kosovo, sono solo alcuni dei paesi dove i medici in divisa dell’Esercito vengono impiegati a favore dei militari italiani e delle popolazioni locali, con assetti di vario livello che vanno dal punto di primo soccorso al grande ospedale da campo.
Quest’opera di medici in prima linea riveste una grande importanza per la ricostruzione del tessuto connettivo sociale nelle aree poste sotto il controllo delle forze multinazionali.
Inoltre, alla luce dei sempre più pressanti impegni operativi assegnati alla Forza armata, il Corpo di Sanità riveste un’importanza basilare nella prevenzione sanitaria per i nostri contingenti dislocati in terre ad alto rischio epidermico.
Ed anche il generale Panunzi ha voluto sottolineare l'importanza della presenza e dell'attività dei medici militari : "dobbiamo andare dove serviamo, senza se e senza ma…"
In chiusura delle cerimonia, è stato consegnato un attestato di benemerenza al comandante della Sanità del comando logistico, generale Mario Martinelli per avere collaborato con le aziende sanitarie 15, 16, 17 della regione Veneto, organizzando una campagna di prevenzione delle malattie uroandrologiche a favore dei dipendenti delle ministero della difesa e dei loro congiunti.