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Sempre in attività
In attesa di una nuova missione fuori area, il 10° reggimento Genio guastatori di Cremona non sta certo con le mani in mano
fotografie di: G. Salvatori

15-11-2010 - Soltanto fra agosto e settembre, gli uomini del 10° sono finiti alla ribalta sulle televisioni nazionali per aver disinnescato tre bombe di aereo, risalenti al secondo conflitto mondiale, a Segrate.
Operazioni di disinnesco (ne vengono svolte 300-350 all’anno) che hanno addirittura comportato la chiusura dello scalo aereo di Linate e l’evacuazione di migliaia di persone. Sono solo gli ultimi interventi a favore dei cittadini. In maggio, infatti, i genieri avevano aiutato le popolazioni del cremonese colpite da un’alluvione.
Il reggimento può dirsi a tutti gli effetti più che operativo. Inquadrato nella brigata corazzata Ariete, lo scorso 17 settembre ha visto insediarsi il nuovo comandante, il colonnello Pier Francesco Cacciagrano. L’ufficiale ha sostituito il colonnello Giuseppe Poccia (ad interim, il reggimento era stato comandato dal tenente colonnello Adolfo Cocchetti) che aveva terminato un anno fa, con l’intero reggimento, la missione Unifil in Libano. Una missione chiusa in bellezza perché, oltre agli ottimi risultati raggiunti, nel novembre 2009, appena rientrato, il 10° aveva ricevuto la medaglia d’argento al valore dell’Esercito, consegnata in piazza Duomo a Milano.
Più che mai calzante il motto del reggimento: “Al mio valor l’aspro cimento è sprone”. Di momenti duri, infatti, i guastatori cremonesi ne hanno affrontati tanti nella loro storia.
Innumerevoli le missioni fuori area, a partire dal 1999 con “Joint Forge” in Bosnia con una unità a livello compagnia, seguita da “Joint Guarantor” in Macedonia, da “Joint Guardian” in Kosovo a livello reggimento.
Nel 2000 e 2001 torna ancora in Bosnia e Kosovo.
E’ poi la volta dell’Afghanistan, dove è impiegato con una compagnia.
Passa un anno e l’intero reggimento torna a lavorare in Kosovo.
Il 2004 vede i guastatori impegnati nel teatro iracheno nell’operazione “Antica Babilonia 3”, dove sarà impiegato anche i due successivi anni, svolgendo una mole di lavoro difficilmente quantificabile. E per i risultati ottenuti in Iraq, nel novembre del 2009, la bandiera di guerra del reggimento è stata decorata con la medaglia al valore dell’Esercito, - consegnata dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa -in una bella cerimonia in piazza Duomo a Milano.
Nel 2006, i genieri approdano, invece, in Libano per “Leonte 3” e lo scorso anno, nuova missione all’interno di “Leonte 6” in Libano Oltre ai compiti propri del Genio, il valore aggiunto dei guastatori è il plotone Eod e Iedd. Con una robusta esperienza acquisita nei teatri iracheno e afghano, i militari del 10° sono arrivati fino al confine con Israele dove gli specialisti minex hanno bonificato la zona a ridosso della blue line per consentire la posa del futuro confine in base agli accordi che venivano via via presi tra i due stati. Fondamentale, poi, l’apporto dato alla popolazione, grazie alla cellula Cimic, anche con la sistemazione di edifici, scuole, strade (poi pavesate dalla popolazione con bandierine italiane) e del ricco patrimonio artistico. E, nell’antica Tiro, erano state create le condizioni per la sistemazione dell’anfiteatro.
La storia
Nato nel 1992 a Santa Maria Capua Vetere, viene trasformato in 10° reggimento Genio con l’Ordinamento del 1926.
Durante il secondo conflitto mondiale opera come Centro di mobilitazione del Genio e nel
settembre 1943 viene sciolto dopo l’armistizio.
Nel 1953 è costituito a Pavia il 3° battaglione Genio pionieri di Corpo d’armata
che, nell’ottobre 1975 assume la denominazione di 3° battaglione Genio pionieri “Lario” ed eredita le tradizioni del 10° Reggimento Genio. Nel 1992 il trasferimento da Pavia a Cremona. Nel 1996 prende la denominazione di reggimento Guastatori e nel 2000 è inquadrato nella 132ª Brigata Corazzata “Ariete”.
Gianfranco Salvatori


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