05:31 mercoledì 27.11.2024
Bread for brothers
Competizione tra contingenti internazionali ISAF, in Afghanistan, a Campo Arena
fotografie di: Daniel Papagni

06-08-2010 - Gli Americani festeggiano le proprie ricorrenze popolari in modo tradizionale: corse campestri (fun runs), pranzi sull'erba, bistecche alla brace....
E, come tradizione vuole, il 4 luglio l’America si ferma per celebrare se stessa: è un giorno che gli Europei ed in particolare gli Italiani forse non comprendono appieno: non è un semplice giorno di festa, non è “un giorno in più di vacanza” come, invece, è spesso il 25 aprile per gli Italiani, è l’Independence Day, che si festeggia in modo corale, tutti insieme, con famiglia e amici.
Ed il 4 luglio scorso, ad Herat, in Afghanistan, gli Americani impegnati in ISAF, lontani dalla Madre Patria, desideravano condividere le stesse emozioni dei loro cari lontani.
Dunque, il capitano US Army Daniela M.Martian, dell’USFOR-A, Afghanistan, ha pensato bene di organizzare una maratona, con un percorso tutt’intorno la base di Camp Arena.
Lo spettacolo apparso ai nostri occhi stanchi, dopo due notti e un giorno trascorsi tra elicotteri e pattugliamenti a Shindand, è stato entusiasmante.
Folto gruppo di maratoneti, spagnoli, americani, italiani, albanesi, partivano per una cinque chilometri sotto il sole di prima mattina.
Donne e uomini, in calzoncini e maglietta, rappresentanti di tutte le forze presenti ad Herat, in corsa per una celebrazione importante.
Per alcuni minuti Camp Arena si è trasformata in un’arena di vera competizione sportiva, la cosa più bella che possa esserci al mondo.
L’ufficiale americano, quando la corsa è partita,ha cercato di individuare il vincitore, che, assolutamente, avrebbe dovuto essere uno dei loro, diamine, era il 4 luglio!
La gara è durata, per il vincitore, 19’10”.
Arrivato in forma perfetta al traguardo, ma non Americano.
Un Italiano, magro, tutto fibra bianca sorridente e fresco come se avesse percorso una passeggiata tra i fiori.
Michele Arcangelo Gelsomino, il nome del maratoneta vincitore, arruolato dal 19.08.1998, in servizio al Reparto Mezzi Mobili Campali (Scuola di Amministrazione e Commissariato di Maddaloni CE).
Tutti a fotografare Gelsomino, ad intervistarlo pure un regista italiano presente ad Herat, a chiedergli come avesse fatto, cosa fa nella vita, come si allena.
Nel modo più semplice possibile, Michele Arcangelo Gelsomino ci spiega quale sia la sua specialità e di come si allena.
La sua specialità è la mezza maratona (21 km) , con il suo tempo personale: alla mezza maratona di Zamarano (FG) nel 2009 con 1h 20' 20''.
Questo è frutto di grande allenamento, visto che corre 6 giorni la settimana e, in funzione del tipo di allenamento, dai 30' a 120' al giorno.
Ma non ci racconta solo le sue performances atletiche, Gelsomino.
Nato a S.Giovanni Rotondo (FG) il 25.01.1980 e primo di quattro fratelli, è fidanzato da 9 anni con Lucia Clemente di Manfredonia, da cui ora aspetta un figlio che nascerà tra pochi mesi. E l’anno prossimo convolerà a nozze con la su bella Lucia.
Orgoglioso di aver portato alto l’onore sportivo italiano, in terra afghana ed in una festa americana, Gelsomino si avvolge nella bandiera tricolore, sotto gli sguardi “sportivamente dispiaciuti” dei corridori che hanno partecipato alla maratona, chiedendoci di fare in fretta le domande, che lui non ha tempo, deve correre.....
Perché tanta fretta, gli chiediamo, la giornata è lunga, abbiamo tutto il tempo.
“Già, dice Michele Arcangelo, ma io son già in ritardo, perchè devo svolgere il mio lavoro alla base.
Devo correre, e in fretta, perché devo fare il pane “.
Il paneee? la notizia ci fa strabuzzare gli occhi.
Sì, la sua mansione in Aghanistan per la quale deve alzarsi ogni mattina alle cinque, ora locale, è quella di fare 350 chili di pane, ogni giorno, per tutti i soldati che a Camp Arena rientrano,”affamati” dai loro compiti.
Bravo Gelsomino!
E con lui, bravi gli altri due Italiani che hanno guadagnato il secondo e il terzo posto, il caporal maggiore scelto Maurizio Chirivì e il maresciallo 1^ Classe Cosimo Franco (Aeronautica Militare).
E che dire della partecipazione delle donne?
Tra loro la rappresentante italiana, Pamela Sabato, tenente pilota di elicottero Mangusta, è arrivata seconda. Prima è arrivata il capitano Kelsha Weaver dell'US Army, che svolge servizio al Combat  Support Hospital del Role 2 (l'ospedale spagnolo di Herat) e terza il tenente Jenn Harper, dell'USFOR-A Detachment West.
Insomma, è stato un 4 Luglio che gli Americani non potranno dimenticare e che a noi, giornalisti embedded, ha offerto un motivo d’orgoglio in più da raccontare al rientro in Patria.
Maria Clara Mussa


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