02-08-2010 - Caldo torrido, nelle giornate in cui abbiamo avuto il passaggio per recarci in Afghanistan, a testimoniare l’attività della Brigata Taurinense.
In campo, l’intera Brigata, con tutte le sue specialità, al comando del generale Claudio Berto, che già nel 2003 aveva portato i suoi uomini in terra afgana.
Alpini abituati a tutte le difficoltà; e, sotto il sole cocente di Herat, ne danno un’ulteriore dimostrazione, operativi ed efficienti.
Ci accompagnano i responsabili della pubblica Informazione, a conoscere i vari settori che compongono la base atta ad operare a 360°.
Il supporto operativo aereo, con velivoli da ricognizione tattica AMX e Predator, è fornito dalla Task Force aerea, al comando del colonnello pilota Davide Re.
Il comandante dei “Black Cats” Task Group del 101° Gruppo di Amendola, maggiore pilota Davide Morpurgo, ci accompagna all’hangar dei Predator e dei quattro AMX, che, appena noi partiremo da Herat per rientrare in Italia, per raggiunto limite di ore di volo, saranno sostituiti da altri AMX, che giungeranno con il nuovo comandante che subentrerà a Morpurgo, il maggiore pilota Fabio Traversa
Una linea di volo supportata da specialisti che, nonostante il caldo opprimente, ci appaiono entusiasti e pronti ad ogni evenienza, al comando del colonnello Marino.
Da circa 9 mesi ad Herat, i quattro AMX danno contributo a tutte le forze impegnate sul territorio, in un sistema di joint-combine, cioè di sinergia e collaborazione, sia con le diverse specialità del contingente italiano, sia con i contingenti delle altre nazioni della missione ISAF.
E con gli AMX, utili alla ricognizione con il loro sofisticato POD e come mezzi di dissuasione sugli “Insurgents” per il terrificante “rumore” in attacco, importante attività di ricognizione è svolta dai due Predator, le cui caratteristiche ci vengono spiegate dal capitano Giuliano Gagliardi, pilota di AMX, di elicotteri ed entusiasta “pilota remoto” di Predator.
Ci mostra alcune frammenti di immagini colte “al volo”, che appaiono chiare nei più piccoli particolari.
Emozione e adrenalina, componenti della professione del pilota di AMX, traspaiono dal racconto del pilota, ma è anche molto soddisfacente ottenere risultati con il Predator, ci dice, anche se non si è seduti all’interno dell’aereo e si lavora nell’ombra.
L’obiettivo comune a tutti è quello di contribuire alla sicurezza del Paese da decenni martoriato.
Ed ognuno fa la propria parte.