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Canale 2010 a Malta
Lo scenario in cui si è svolta la simulazione degli eventi operativi è stato predisposto per il miglioramento dell’addestramento dei reparti aeronavali e terrestri
fotografie di: D.Papagni e C.Minichiello

19-06-2010 - Giunta alla diciassettesima edizione, l’esercitazione Canale 2010 è stata pianificata e coordinata dalle Forze Armate maltesi con la partecipazione, oltre che dell’Italia, di Algeria, Francia, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia con unità aeree, navali e personale con incarichi di staff.
Lo scenario in cui si è svolta la simulazione degli eventi operativi è stato predisposto per il miglioramento dell’addestramento dei reparti aeronavali e terrestri partecipanti ricercando forme di cooperazione ed integrazione in operazioni di: MLE e di Search and Rescue (SAR); Controllo ed ispezione di mercantili sospettati di svolgere traffici illeciti; scorta convogli; Explosive Ordnance Disposal (EOD) subacqueo.
Gli obiettivi dell’esercitazione sono rivolti all’addestramento all’uso di procedure standard per l’allarme e l’avvio di operazioni SAR; alla sperimentazione della cooperazione tra i reparti aeronavali in operazioni di controllo del traffico mercantile per la prevenzione ed il contrasto alle attività illegali (MLE), alla pirateria, alla proliferazione di armi di distruzione di massa.
L’addestramento è rivolto anche ai team specialistici nelle attività EOD e per il disinnesco di Improvised Explosive Device Disposal (IEDD);
E, nella giornata conclusiva, venerdì 18 giugno scorso, sulla nave Comandante Foscari, della Marina Militare italiana, si sono tirate del somme dell’esercitazione, rivisitando le operazioni svolte in mare e sottolineando il successo dell’interoperabilità delle Forze Armate dei Paesi partecipanti, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia a Malta, Paolo Andrea Trabalza, dell’on. Franco Debono, in rappresentanza del governo maltese, del comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI), generale c.a. Giorgio Cornacchione e del comandante delle Forze Armate maltesi, brigadier Martin G. Xuereb e del consigliere dell’Ambasciata della Mauritania, Abdallahi Ould Kebd.
Rilasciando un’intervista al nostro giornale, il generale Cornacchione, ha sottolineato come sia utile la cooperazione tra Paesi che subiscono atti di pirateria, ultimamente aumentati in ogni parte del mondo:
“In quelle parti del mondo dove questo fenomeno si sta sviluppando, si trovano a cooperare navi di paesi che non appartengono proprio alle tradizionali alleanze politiche. È un nemico che accomuna più Stati. In questo caso, mi sembra che qualche risultato sia stato raggiunto, nonostante la difficoltà di muoversi su un terreno dove le leggi internazionali non ci aiutano. Si stanno studiando nuove misure per far si che queste attività abbiano un’effettiva possibilità di concretizzarsi non sul terreno, ma sul mare.”
Anche il comandante delle Forze Armate Maltesi, generale Martin G. Xuereb, si è dichiarato soddisfatto del successo dell’esercitazione Canale 2010 che:
“Non è stato uno sforzo, ma un piacere. E’ bello cooperare con l’Italia, con il comune scopo di esercitarsi ad affrontare eventi che si spera non debbano mai accadere, e di cercar di coinvolgere anche altri Paesi, che ancora non partecipano, forse per motivi economici…” Del resto è abbastanza comune a tutti i Paesi l’attuale situazione di scarsezza di risorse economiche…
Altra voci hanno contribuito a chiarire come l’esercitazione dia risultati:
Il colonnello Franco Trozzi, capo servizio SAR, (Search and Rescue, con elicotteri HH-3F) di stanza a Malta, insieme ad altri rappresentanti delle varie Forze Armate italiane, in seguito all’accordo siglato 35 anni fa con l’isola, a pochi anni dalla sua dichiarazione di indipendenza, ha sottolineato come in 35 anni di cooperazione con Malta son state svolte ben 11mila ore di volo e salvate mille persone
“Cooperiamo con la Forza Aerea di Malta, intervenendo al soccorso di persone in pericolo di vita nel mar Mediterraneo, quando siamo allertati dal Centro soccorso di Valletta”.
E cosi anche il comandante della 2° Squadriglia pattugliamento di base ad Augusta, in Sicilia, capitano di fregata Luca Conti, ci dice che la cooperazione bilaterale, Italia/Malta, ha dato ottimi risultati, perché gli scopi sono comuni e l’esercitazione che si svolge ogni anno è il risultato delle attività di addestramento continuo e in continua evoluzione.
L’interoperabilità tra “5+5 initiative” Nations, come è chiamata la Canale che ogni anno presenta le sue performances, è lo scopo della collaborazione tra Paesi mediterranei, che insieme si augurano di allargare la cooperzione con altre Nazioni, aventi lo scopo comune di rendere tranquilli i mercati, gli scambi regolari tra i popoli nonché la pace stessa.
Cosa è la Canale
Nell'ambito delle iniziative esistenti tra i Paesi del Mediterraneo particolare rilevanza assumono le attività di cooperazione bilaterale condotte tra le Marine Militari degli stessi Paesi. Tra queste si inquadra quella in atto da molto tempo tra le Forze Armate maltesi e quelle italiane.
Infatti, a far data dal 1994 e con cadenza annuale, unità navali e mezzi aerei dei due Paesi svolgono un'esercitazione denominata "Canale" che prevede la condotta di eventi addestrativi nel settore del contrasto dei traffici illeciti con attività mirate anche al settore del controllo dei flussi migratori clandestini via mare, alle operazioni di Maritime Law Enforcement (MLE) e Peace Support per finire ad eventi nel campo della ricerca e soccorso, nel più ampio quadro della salvaguardia della vita umana in mare.
L'esercitazione, secondo una consuetudine consolidata nel tempo e nel più totale rispetto del criterio di reciprocità, si svolge alternativamente nelle acque maltesi e italiane. Allo stesso modo, la responsabilità della pianificazione e condotta dell'attività è devoluta alternativamente ai due Paesi.
A partire dalla sua terza edizione, svoltasi nel 1996, la "Canale" è aperta alla partecipazione di paesi terzi e numerose sono le nazioni della regione mediterranea che inviano rappresentanti in qualità di osservatori.
Nel tempo, l'esercitazione "Canale" ha visto crescere la sua importanza fino a rappresentare una delle più significative realtà nel quadro della cooperazione nel Mediterraneo. L'esercitazione, infatti, presenta contenuti e prospettive che risultano in linea con le più attuali tendenze ed iniziative come quella dei "Cinque più Cinque".
Maria Clara Mussa


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