02:51 martedì 26.11.2024
Una scelta per la vita
Caritas umbra, una realtà unica in Kosovo, fatta di persone che si dedicano davvero a restituire dignità a derelitti di ogni etnia e religione
fotografie di: Daniel Papagni

19-04-2010 - Quando si parla di Caritas, il pensiero corre alla grande organizzazione conosciuta al mondo, a cui poveri e affamati si rivolgono, per un posto e un piatto di minestra.
Spesso non si vuole neppure saperne di più. Salvo compilare un bollettino postale, con una cifra di denaro adeguata a ricongiungersi con la propria coscienza.
Ma a Kljnia, piccolo paese del Kosovo, opera una Caritas diversa, si chiama Caritas umbra.
Situata in un luogo che è diventato meraviglioso per come la mano e il cuore di Massimo e di sua moglie Cristina l'hanno creato.
Prati verdi curati, alberi da frutta da cui ricavano meravigliose confetture casalinghe, giochi per bambini; legna per il forno del pane, camere ariose, bagni moderni, tavolo enorme per mettere a colazione, pranzo e cena quarantacinque persone.
E tanti bambini e adolescenti, figli della guerra, abbandonati perché malati, o soli, ritrovati senza famiglia a causa delle stragi compiute.
Sono là, con Massimo e Cristina e con i loro tre figli. Sono là, non per essere semplicemente ricoverati o tenuti con l'animo della misericordia.
Sono in famiglia, a giocare sereni, a godere dell'affetto di una comunità generosa, a contribuire con il proprio lavoro all'andamento della famiglia.
Chi taglia la legna, chi prepara il pranzo, chi già adulto e addirittura sposato e con prole continua a frequentare la casa aiutando a tenere la contabilità e chi segue i più piccoli.
E' un sistema che funziona. Dice Massimo:"Hai dei ragazzi? Non imporre loro il tuo progetto solo perché può essere finanziato. Segui invece le loro esigenze e costruisci un progetto su di loro.
Al giovane devi restituire dignità, non lo devi trattare da malato".
Massimo e Cristina si sono conosciuti in occasione del terremoto in Umbria, tanti anni fa. Hanno dato una mano anche in Macedonia e poi, dopo la guerra, anche in Kosovo.
Si sono sposati, hanno creato la propria famiglia, e fondato la Caritas umbra per dare una famiglia anche ai bambini abbandonati e aiuto alle famiglie che si sono ritrovate senza una casa a causa della guerra.
E' caritas vera, non elargizione di elemosina, ma costruzione di un progetto per la vita fondato sull'amore vero per il prossimo.
L'emergenza è finita otto anni fa. Ogni anno si organizzano campi estivi nei quali si ritrovano ragazzi da ogni parte d'Italia che desiderano contribuire con la propria attività alla crescita della comunità; si raccolgono fondi, quando è possibile, per costruire nuove abitazioni da destinare ai piccoli ospiti bisognosi.
I nostri militari in attività con KFOR, (Kosovo Force) di stanza al "Villaggio Italia" a Pec/Peja sono in stretto contatto con loro, per ogni evenienza, ed i loro rappresentanti della pubblica Informazione vi portano in visita i giornalisti, certi di mostrare un'iniziativa italiana di grande valore, degna di essere indicata con orgoglio al resto del mondo.
Maria Clara Mussa


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