04-06-2009 - Giovedì 4 giugno il Corpo di Sanità dell’Esercito Italiano ha spento 176 candeline. Il corpo sanitario, infatti, vanta una tradizione che data al 1833, quando Carlo Alberto riordinò i servizi dell'Esercito Sardo.
La cerimonia militare si è svolta al Policlinico Militare del Celio, nel Largo della Sanità Militare a Romal alla presenza, tra gli altri, del comandante logistico dell’Esercito, generale Rocco Panunzi.
Nell’ambito della manifestazione una mostra statica di mezzi e materiali tra cui: uno shelter TAC campale di ultima generazione; un’autoemoteca mobile; due moduli sanitari da campo; un multisistema autonomo per le esigenze di primo soccorso; una sala operativa digitalizzata; il nuovissimo mezzo VTLM Lince in versione portaferiti.
Afghanistan, Libano, Kosovo, Ciad sono solo alcuni dei paesi dove i medici in divisa dell’Esercito vengono impiegati a favore dei militari italiani e delle popolazioni locali, con assetti di vario livello che vanno dal punto di primo soccorso al grande ospedale da campo. Quest’opera di medici in prima linea riveste una grande importanza per la ricostruzione del tessuto connettivo sociale nelle aree poste sotto il controllo delle forze multinazionali.
La principale struttura del corpo di sanità militare è il policlinico militare Celio, un vero e proprio polo d’eccellenza organizzato su di una moderna struttura polivalente che dispone di 11 dipartimenti specialistici, al servizio delle Forze Armate e sempre più spesso di tutti i cittadini.