Rassegne stampa
Russia: il ruggito del coniglio
Riportiamo in Rassegna stampa un articolo di Ciro Maddaloni per il giornalediplomatico.it
11-07-2024 - GD - Roma, 9 lug. 24 - Ci risiamo. I codardi russi continuano a bombardare da grande distanza i civili ucraini. Il barbaro attacco di ieri all’ospedale oncologico infantile di Kyev ne è l’ennesima drammatica conferma. Questo perché non riescono a piegare il fiero popolo ucraino e perché i soldati russi al fronte continuano a cadere come le mosche. Gli attacchi ucraini alle linee di rifornimento russe hanno lasciato le unità russe senza cibo e senza rifornimenti. La mancanza di cibo, acqua e munizioni sta ostacolando le manovre che i russi hanno avviato da qualche settimana nella regione nord-orientale di Kharkiv. Secondo alcune intercettazioni radio e telefoniche captate dai centri di ascolto ucraini e dagli interrogatori dei prigionieri russi catturati o che si sono arresi agli ucraini emerge un quadro devastante dello stato in cui versano le prime linee russe al fronte.
Le intercettazioni e gli interrogatori dei prigionieri dipingono un quadro di truppe di terra russe sempre più disperate, che stanno perdendo personale e slancio dopo aver avviato le nuove azioni d'assalto al confine ucraino nel mese di maggio.
Nella trascrizione di una conversazione radio, intercettata a giugno, un soldato russo ordina a un altro di assicurarsi che le truppe in arrivo incaricate di trasportare i rifornimenti capiscano che c'è una grave carenza di cibo e acqua e di non credere a coloro che dicono che “l'acqua non serve, il cibo non serve, c'è tutto qui”, dice un soldato, "Qui non c'è niente, ribadisce un altro soldato".
Le forze armate russe sono sulla carta in numero abbondantemente superiore alle forze dispiegate dalla difesa ucraina. Questo dà loro un forte vantaggio sul teatro di guerra. Inoltre le truppe russe sono supportate anche da centinaia di “bombe plananti”, enormi bombe anche di 3 tonnellate che si abbattono settimanalmente sulle posizioni ucraine lungo la linea del fronte.
Ma le truppe ucraine sono riuscite comunque ad impedire alle forze di invasione russe di conseguire guadagni territoriali significativi.
Secondo gli analisti dell'intelligence britannica, a maggio la Russia ha subito il più alto numero di perdite giornaliere dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022, con almeno 1.200 soldati russi uccisi o feriti ogni giorno. Questo ha portato il numero di caduti e feriti russi sul fronte ucraino all'incredibile cifra di oltre mezzo milione di soldati.
Le forti perdite e le condizioni degradate delle unità russe sul fronte mostrano come l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca si sia tradotta da subito, dopo la tentata invasione di Kiev, in una guerra di logoramento. Al momento non si prevedono spostamenti territoriali significativi sulla prima linea del fronte nelle prossime settimane.
Probabilmente Putin aveva sperato in un cambiamento di rotta nella politica francese e, quindi, europea in seguito alle elezioni francesi. Sappiamo che in Francia non sono cambiati gli equilibri e il presidente Macron può contare sul supporto del Parlamento.
Forse Putin spera ancora che gli Stati Uniti cambino atteggiamento verso l'Ucraina dopo le elezioni presidenziali di novembre. Anche qui nulla è sicuro.
Putin, sempre più isolato e sempre più in difficoltà, prova ancora a giocare la carta del terrorismo verso la popolazione civile ucraina bombardando a tappeto tutta l'Ucraina.
La disperazione non gli fa nemmeno capire che sono proprio queste azioni codarde a rafforzare ulteriormente Zelensky e gli ucraini. Oggi la Polonia si è offerta di fornire copertura antimissile all'Ucraina. Tutti i Paesi europei hanno condannato queste barbarie.
Solo l'ONU è rimasta in silenzio. Giusto un breve comunicato sul loro sito e nient'altro.
Bene ha fatto il presidente Zelensky a richiedere la convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Non servirà a nulla, ma almeno li mette davanti alle loro responsabilità.
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Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale
Ciro Maddaloni
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