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Le Aviosuperfici

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foto di: archivio cybernaua
Idroscalo di Trieste, per un trasporto interzonale ecosostenibile
Nella città potranno ritornare gli idrovolanti, come auspica Orazio Frigino che da anni progetta la riqualificazione degli idroscali
24-06-2020 - Per chi non la conosce, ma anche per coloro che ne sono appassionati, raccontiamo in poche parole la storia degli Idroscali storici italiani
A Lussinpiccolo, città prima italiana ora croata, nasce nel 1921 S.I.S.A. (Società Italiana Servizi Aerei), fondata dai fratelli Callisto e Alberto Cosulich, il cui scopo principale è di gestire una scuola di volo per piloti di idrovolanti civili e militari, oltre che per effettuare voli turistici tra Venezia e Portorose.
In un’Italia aperta alle idee innovatrici e alla conquista del cielo, partono i primi collegamenti con idrovolante tra Venezia e Trieste; e siamo nel 1924.
Il primo Aprile di due anni dopo, viene inaugurata ufficialmente la linea di idrovolanti Trieste -Torino- Trieste e nello stesso anno vengono aggiunti gli scali intermedi di Venezia, Adria, Ostiglia, Casalmaggiore, Piacenza, Pavia e Casale Monferrato. 
L’Italia è ricca di laghi, di fiumi e circondata dal mare; pare naturale usare gli idrovolanti
Tant’è che il 15 ottobre del 1926 si aggiungono altre linee di collegamento per Pola, Zara e Ancona.
Negli Anni 30 la S.I.S.A. viene assorbita da altre compagnie aeree statali.
Poi scoppia la guerra.
Dopo la parentesi bellica, nel 1946 i servizi aerei commerciali riprendono la loro attività.
Oltre alle nuove linee aeree, come Alitalia e LAI (linee Aeree Italiane) che si affacciavano sul mercato, alcune delle compagnie storiche, compresa la S.I.S.A.
ripresero le attività.
La nuova SISA proseguì il servizio fino al 1949; anno in cui venne assorbita dalla Avio Linee Italiane, formando la ALI Flotte Riunite che decretò la scomparsa degli idrovolanti da Trieste.
Raccontando a brevi linee la storia degli idrovolanti in Italia, Orazio Frigino, presidente di Aviazione Marittima Italiana, sottolinea con orgoglio il lavoro intrapreso dalla sua Associazione e da volenterosi piloti di idrovolante italiani, che ha portato la Puglia ad essere un luogo ideale e protagonista del progetto di sviluppo degli idroscali.
Ricordiamo un interessante convegno a Gallipoli, cui Cybernaua partecipò a moderare i relatori, organizzato nel 2015 da Frigino per la presentazione del progetto “Idroclub ed Avioresort di Puglia”, di cui proprio Orazio Frigino era ideatore a che ha dato opportunità ai partecipanti di porre l'attenzione sulla qualità dell'uso dell'aereo da diporto per spostamenti o per visite turistiche
//www.cybernaua.it/photoreportage/reportage.php?idnews=5039
Aviazione Marittima Italiana, opera già da un ventennio nella realizzazione di idrobasi e idroscali, in particolare nelle marine a forte vocazione turistica; e ha come associati i migliori piloti italiani di idrovolanti e scuole di pilotaggio, con a disposizione aeromobili idrovolanti anfibi di aviazione generale e di Aviazione leggera.
Assieme a Frigino, troviamo Egidio Bracovich esperto di cultura aeronautica e pilota di Trieste, che non ha mai abbandonato il sogno di vedere Trieste nuovamente connessa con Istria, Dalmazia e città costiere italiane, nonché da località lacustri tedesche e austriache.
E, ancora, troviamo il generale Giancarlo Gambardella, direttore della Task force Immobili non residenziali dismessi delle Forze armate.
Un sodalizio di persone appassionate di volo e con la mente volta a progetti innovativi per ridare un volto nuovo alle vie di comunicazione con idrovolanti, ma anche al turismo ecosostenibile.
Frigino è certo che il ripristino degli idrovolanti passeggeri da e per Trieste potrebbe rendere maggiormente dinamica l’immagine di Trieste oltre naturalmente portare più turismo. Il viaggiatore come negli Anni ’20, potrebbe ammarare direttamente di fronte a Piazza Unità.
Senza trascurare un senso di romanticismo addormentato ormai da 90 anni.
Ora, tre sono le buone notizie: L'interessamento della Capitaneria di Porto di Triestre a "nulla osta di operare per i fly test" con il permesso di ammaraggio, la luce verde da parte di ENAC ad operare e il fatto che il ministero della Difesa sta elaborando il nulla osta per la parte demanio militare area dismessa e riqualificazione.
Nel mese di Luglio si terrà un tavolo di concertazione con istituzioni Civili e Militari per dare inizio alla stesura del progetto di riqualificazione
L’Italia, abbiamo detto, è ricca di mare, laghi e fiumi.
Luogo dunque ideale per creare reti di collegamento che non hanno alcun impatto contro l’ambiente.
Una situazione che negli anni passati (prima dell seconda Guerra mondiale), sembrava consolidarsi.
Ma che, purtroppo, negli anni più vicini alla nostra generazione abbiamo visto superata da una frenetica sovrapposizione di strutture che di ecologico poco hanno avuto e di cui paghiamo ora le conseguenze.
Nota
Tra i principali idroscali da sviluppare Aviazione Marittima Italiana con le giornate di studio sugli Idroscali Storici dopo aver visionato i luoghi ha già in essere i primi studi di analisi e progettazione per gli idroscali storici di Pisa, Desenzano del Garda, Cagnano Varano Foggia e in fase di definizione con il Ministero della Difesa le ultime formalità per l'idroscalo storico di Venezia

Maria Clara Mussa
 
  


 
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