Politica

L’Italia puo’ fidarsi d’una Difesa comune europea?
‘’Meloni rammenta che senza gli Stati Uniti non si possa far alcuna pace…’’ sottolinea il generale Burgio
05-03-2025 - Il nuovo asse Gran Bretagna-Francia, storicamente non si presenta favorevole all’Italia.
Dalla conferenza di Parigi per il trattato di pace che pose fine alla 1^ Guerra Mondiale preparando la 2^, alla decisione di abbattere il governo illiberale di Gheddafi per crearne due, ugualmente briganteschi. Quest’ultima ci ha regalato il caos di sbarchi a tutti ben noto, di cui – fino a che non verrà sancito lo ius soli – ne hanno tratto vantaggio solo i trafficanti d’esseri umani.
A mio sommesso avviso, bene fa la nostra PdC on. Meloni a rammentare che senza gli Stati Uniti non si possa far alcuna pace.
E gli Stati Uniti vogliono un accordo con Putin.
Per cui il pensiero della nostra PdC mi pare abbastanza chiaro: macchine indietro e vediamo di rimettere a posto le cose.
Il felpato Zelensky è dello stesso avviso. Il biondazzone dalle sgargianti cravatte porta il pallone, non si gioca senza di lui.
Del resto le crociate dell’Europa-Nazione contro la Russia non son andate mai troppo bene. E noi ne abbiamo stupidamente fatto parte concimando quelle immense lande di un bel po’ di gioventù.
Oggi, in nome di un’Europa grande e unita – nei sogni – c’è ancora chi crede se ne possa proporre una terza.
Mi limiterei ai fatti: Macron, Starmer e la von der Lyen li trovano sui Bignami che consiglio alla nostra PdC di regalargli subito. La von magari trova qualcosa anche nel baule del nonno, e il francesino in quello del trisavolo Bonaparte. Vadano in soffitta, potrebbe essere utile.
Altri fatti sono che:
• la Russia in Ucraina non è stata sconfitta, ma avanza;
• Putin non soffre di un male incurabile;
• il fronte interno russo ha tenuto e lì l’“oppiosuzione” latita;
• le sanzioni non pare siano servite, la Russia vende su altri mercati.
Non vorrei che ora si voglia provare la veridicità del fatto che finalmente la Russia possa perdere l’inviolabilità casalinga. Già, perché fino ad ora la pioggia d’illusioni e disinformazia tutto sommato ci ha portato solo aumenti di prezzi. Andare a provare il colpo da 90 può costar caro.
Oggi quest’Italia sembra abbia la testa sulle spalle, almeno per quanto riguarda la maggioranza. L’oppiosuzione, si sa, deve giocare di rimessa, qualsiasi cosa si decida deve bocciarla, e magari se governasse farebbe parecchie scelte analoghe. Per cui dove abbia la testa non posso stabilirlo.
Tornando al sogno d’una difesa europea comune, per quanto affascinante, c’è da mediare fra esigenze globali e immediate, che spesso cozzano.
Bello un giorno affrancarsi dallo zio Sam, e sedersi con pari forza fra Cina, Russia e cow-boys … ma intanto?
Possiamo fidarci d’un’Europa governata di fatto dalla Germania? Essa può contare sui voti di scandinavi, baltici, BENELUX, mitteleuropa, Croazia e Slovenia, e imporre una linea a tutti e 27.
Una difesa comune terrà conto delle esigenze italiane?
Abbiamo visto che in altri settori ciò non è avvenuto, e ci abbiamo rimesso economicamente. Difesa significa interessi più seri e dolorosi, ove vada male.
In sintesi, per le risorse disponibili e le forze che l’Italia può mettere in campo, sarà comunque subalterna.
Un capo-branco ci tocca sceglierlo, e che sia quello potenzialmente più forte e che non ci sfrutti più degli altri.
Ci azzeccammo nel 1915, sbagliando clamorosamente la volta successiva. Quanto impiegheremo coi partners europei a mettere insieme qualcosa di credibile, efficace, e soprattutto che non si ritorca contro i nostri interessi?
La Gran Bretagna di Starmer sembra crederci in una difesa europea, ma quanto durerà? E se tornerà ad essere quella di sempre, per la quale il Canale della Manica è più ampio dell’Atlantico?
Comprensibile che il piglio da sceriffo di Tombstone sia a volte sgradevole, ma gli altri aspiranti capi-branco son migliori? E soprattutto garantiscono altrettanta sicurezza lasciando cospicua libertà, come in un certo senso hanno fatto gli States?
Sua Nanezza Europa quest’ultimo bene ce lo garantirà, in futuro, ma il primo? Nell’immediato non ci fa molte cortesie – dalle politiche green, al mancato sostegno per l’immigrazione dopo averne amplificato gli effetti perversi – per cui è il caso di riflettere pragmaticamente.
Anche i socii di Roma non erano sempre lieti di partecipare alle sue guerre, ma evidentemente conveniva. Crediamo davvero che associandoci all’Europa non dovremo partecipare alle “guerre” di Germania, Francia e Gran Bretagna?
In quanto a efficacia, i 27 nani dispongono di potenziale e – soprattutto – di processi decisionali rapidi, che ci diano garanzie di non pensare soprattutto agl’interessi dei soliti noti?
A passare da un padrone ad un altro, ci si guadagna davvero?
O non si rischia solo di disfarsi dell’attuale di cui si crede d’aver le tasche piene, per finire sotto un altro che alla lunga provocherà analoghi fenomeni di rigetto?
Togliamoci dalla testa che gli Stati Uniti d’Europa arricchiranno tutti e daranno l’avvio alla nuova era del benessere, della pace e della ricchezza per tutti i 27 nani. Anche negli States ci sono Alabama e Mississippi, ove il welfare non è quello di California o Massachusetts.
Carmelo Burgio
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