Rassegne stampa
Oltre Zaporizhzhia/ “Così i missili di Mosca hanno messo in crisi Zelensky”
Giuseppe Morabito intervistato da ''Il Sussidiario''
23-11-2022 - Pioggia di missili contro l’Ucraina, mentre scatta l’allarme nucleare alla centrale di Zaporizhzhia. Mosca ha messo Kiev con le spalle al muroQuattrocento missili hanno colpito l’Ucraina orientale nelle ultime ore, mentre la situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è sempre più critica. Cadono missili anche lì, nelle vicinanze, con scambi di accuse reciproche fra le due parti. Come ci ha spiegato il generale Giuseppe Morabito, diverse missioni all’estero, membro fondatore dell’Igsda e del Collegio dei direttori della Nato Defense College Foundation in questa intervista, “i russi non mirano alla centrale, sanno benissimo che sarebbe una catastrofe per tutti, anche per loro, ma mirano alle infrastrutture che distribuiscono l’energia al resto dell’Ucraina. È ovvio che gli ucraini non stanno a guardare, rispondono cercando di colpire i missili russi, cosa che inevitabilmente prima o poi porterà a qualcosa di simile a quanto successo in Polonia, ma il risultato sarebbe devastante”. Kiev si trova con le spalle al muro: l’offensiva missilistica di Mosca potrebbe realmente mettere in ginocchio il paese senza bisogno di continuare a combattere sul terreno.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica lancia un nuovo allarme per alcune esplosioni avvenute vicino ai reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia: “Stiamo parlando di metri, non di chilometri”, ha detto il direttore generale Rafael Grossi. Cosa sta succedendo?
Bisogna fare chiarezza. È vero che i russi lanciano missili nell’area, ma non stanno bombardando la centrale, non ne hanno l’intenzione, perché sarebbe una catastrofe per tutti. Mirano a quelle aree che sono vitali per diffondere l’energia in Ucraina così da interromperne il flusso. Ovviamente c’è un rischio, che la contraerea ucraina prima o poi devii un missile sulla centrale.
Come successo in Polonia?
Esattamente. Ma come si fa a dire agli ucraini di non difendersi? La situazione è grave.
Per cui avrebbe ragione Zelensky quando dice che c’è un piano russo per privare i cittadini dell’elettricità e farli congelare fino alla morte?
Sì, è un piano plausibile. In questo modo indeboliscono il supporto che la nazione offre all’esercito. È un piano crudele, ma efficace, dal punto di vista russo. Stiamo assistendo a una offensiva missilistica tesa a distruggere la logistica civile, non solo militare. La popolazione subisce un disagio che potrà fiaccarne il morale fino a fiaccare quello dell’esercito. Se ci si sintonizza sui canali radio e Internet ucraini, si sentono di continuo dichiarazioni della popolazione che sostengono che non si arrenderanno mai. Ma sono dichiarazioni propagandistiche, quello che pensano davvero queste persone lasciate al buio, al freddo, senza gas per cucinare non lo sappiamo.
Avrebbero allora un loro senso le dichiarazioni del portavoce del Cremlino, che ha affermato che non è interesse di Mosca arrivare a un cambio del regime di Kiev, ma solo portare a termine i loro obiettivi? In questo modo il governo Zelensky rischia di cadere da solo?
L’inverno gioca a favore della Russia. Può riorganizzare le truppe, minare le aree occupate, fortificare gli obiettivi che ha raggiunto, anche se parziali. I russi hanno poi ammonito nuovamente che l’allargamento della Nato a Svezia e Finlandia è considerato un atto ostile nei loro confronti.
Negli ultimi giorni ci sono stati episodi gravi nel Mar Baltico con jet militari russi che hanno sfiorato navi della Nato. È un possibile nuovo fronte?
Bisogna guardare la geografia. San Pietroburgo, la seconda città più importante della Russia, si affaccia sul golfo della Finlandia. I russi non possono permettersi l’allargamento del conflitto, ma aumenta la sindrome da accerchiamento che ha portato alla guerra in Ucraina. Per loro rischiare che il Mar Baltico diventi un mare chiuso non è accettabile.
Tornando a quanto dicevamo prima, la Russia è chiaramente in vantaggio in questo momento. Può colpire in modo devastante l’Ucraina, metterla in ginocchio. Fino a quando Zelensky potrà accettare la sofferenza del suo popolo?
A un certo punto dovrà prendere una decisione. Dipende da quanto e come continuerà il supporto occidentale. I segnali sono ambigui. Da una parte, gli Stati Uniti sembrano far capire che non continuerà in eterno; dall’altra, la Germania sta addestrando soldati ucraini e l’Italia conferma il suo sostegno. Stiamo a vedere, la situazione è molto fluida.
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Redazione
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