11:59 sabato 23.11.2024
Per mare, per terram
Celebrati i Cinquant’anni della presenza a Brindisi della Brigata Marina San Marco
fotografie di: C. Giannini e Marina Militare

09-09-2021 - Per mare, per terram, la Brigata Marina San Marco ha organizzato una serie di eventi legati al 50° anniversario del suo insediamento nella città di Brindisi, due realtà indissolubilmente legate.
Eventi conclusi con la “Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare” a perenne ricordo dei marinai, militari e civili, che hanno sacrificato la propria vita al servizio della Patria.
In quest’occasione, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha annunciato che presto il San Marco potrebbe tornare in teatro operativo, come fu in passato per l’Afghanistan.
Il reimpiego del San Marco” - ci ha spiegato - “è una cosa a cui stiamo lavorando. Non sarebbe un debutto, l’abbiamo fatto in Afghanistan in un ambiente particolarmente impegnativo; il generale Luciano Portolano, (comandante del Covi, Comando operativo di vertice interforze, ndr) è entusiasta dell’impegno del San Marco e credo che potremmo dare un valore aggiunto. Credo che sia anche propedeutico a tutte quelle attività che facciamo fianco a fianco con l’Esercito, come la capacità nazionale di protezione del mare”.
Ed ha proseguito: "Creare quella sinergia e quell’osmosi che avviene coi colleghi dell’Esercito è fondamentale. Farlo in teatro operativo crea la cornice di realismo, pianificando l’attività in maniera ortodossa e ponderata che, ovviamente, non può essere duplicata nell’ambiente delle esercitazioni, come avviene anche per i simulatori di volo. Io mi auspico che possa realizzarsi presto; dico anche che nell’ambito della prossima esercitazione, a bordo delle navi torneranno gli elicotteri A-129. Questo è un primato, per proseguire su questa strada”.
Presente alla cerimonia anche il sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli: “Grazie alla città di Brindisi” - ha tenuto a dire - “per la vicinanza alla Marina militare. Qui ho trovato spirito di coesione. Ricordiamo i marinai e civili che hanno perso la vita in mare per donarci l’Italia, la democrazia e la libertà che abbiamo oggi. Ho avuto modo di accogliere i militari tornati da Kabul settimana scorsa e vanno ricordati i caduti che abbiamo lasciato in quella terra”.
Ed ha concluso: “Questo è un messaggio che va trasferito perché questi ragazzi sono stati in Afghanistan per essere partecipi di qualcosa che non poteva essere di stretta competenza nel trasferimento dei nostri valori anche all’estero”.
Nei giorni scorsi, scenografica la dimostrazione delle attività della forza anfibia organizzata dalla Brigata comandata dal contrammiraglio Luca Anconelli. Presenti ai festeggiamenti anche l’ammiraglio Enrico Credendino, comandante della Squadra Navale e il contrammiraglio Alberto Sodomaco, comandante della Forza anfibia e della Terza divisione navale.
In cinquant’anni” - spiega Anconelli - “il San Marco è cambiato molto. Da battaglione di 300 persone, oggi siamo passati a 3mila militari (di cui 4 donne ndr) che operano in un contesto di situazione geopolitica globale molto diversa rispetto al ‘71. Come riferimento abbiamo i marines inglesi e americani che stanno basando il loro addestramento su una risposta che sia molto rapida, veloce e leggera. L’idea è quella di concentrarsi su aspetti di natura raid, mantenendo però la capacità di proiezione di una forza dal mare”.
Sodomaco ha precisato: “Per spiegare l’importanza della forza anfibia, mi piace usare la sequenza 70-80-90: il 70 per cento della terra è coperta dal mare, l’80 per cento della popolazione vive tra 0 e 200 chilometri dalla costa e il 90 per cento delle informazioni viaggia su cavi sottomarini. Per cui, avere una forza di questo tipo è fondamentale. Al mutamento degli scenari, anche con la ricomparsa di attori che conoscevamo come Russia e Cina, dobbiamo adattarci. L’adattamento è iniziato su diverse linee evolutive”.
E ancora: “Siamo indirizzati al raid anfibio, ovvero a operazioni con pochi uomini, leggero e orientato nel tempo. Una formazione più proiettata da commando, insomma. Per il secondo reggimento, abbiamo previsto invece una specializzazione per operare con boarding team laddove ci sia una minaccia maggiore e in contesti ad alta intensità”. Tra le novità, il rinnovo del parco mezzi e delle infrastrutture della Brigata.
Il comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Enrico Credendino ha sottolineato il valore della cerimonia con queste parole: “Oggi 8 ufficiali hanno ricevuto il basco, al termine di un percorso formativo ed addestrativo di assoluta eccellenza, molto complesso, obiettivo di molti ma traguardo di pochi. Sono certo che questa cerimonia rimarrà indelebile nella loro memoria, accresciuta in prestigio e significato dall’opportunità di essere gli ultimi ad aver ricevuto il basco di fronte allo storico drappo appena rinnovato. Un simbolo di appartenenza, di sacrificio e gloria della nostra Marina Militare, delle Forze Armate e dell’intero Paese
E, rivolgendo infine un pensiero ai caduti: “è guardando il drappo della Bandiera di Guerra che voglio rivolgere un deferente saluto alle anime che in esso sono gelosamente custodite. Sono le anime di tutti coloro che hanno donato la vita per mare e per terra”.
Chiara Giannini


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