30-05-2021 - “Si può dire che oggi gli alpini hanno conquistato un pezzo di aeroporto” con questa battuta il Chief operating officer SEA Alessandro Fidato ha incominciato il proprio intervento in occasione della consegna ufficiale del fabbricato che era usato per gli imbarchi quando l’aeroporto di Linate stava subendo pesanti lavori di ammodernamento nel 2019 e che, dopo i lavori, era in disuso.
L’accordo tra Sea e ANA è avvenuto tramite il Banco Building, un’organizzazione no profit nata per eliminare gli sprechi e favorire la sostenibilità con il riutilizzo di materiali di varia natura e provenienza; in poche parole, il banco non alimentare delle cose.
Oltre alla donazione dell’area ex imbarchi di Linate che, smontata e rimontata a Brescia servirà agli alpini come centro direzionale e servizi, il presidente di Banco Building ha dichiarato che con SEA è stato raggiunto un ulteriore accordo circa il riutilizzo dei mezzi adibiti a croce rossa che operano sui piazzali.
Pur con pochi chilometri, queste ambulanze a causa delle nuove norme sono obsolete; verranno spedite ad Adua in Eritrea dove una missionaria italiana le riutilizzerà come “sala parto a quattro ruote” andando ad assistere le future mamme nei più sperduti e lontani villaggi:
Queste vecchie ambulanze, nate per salvare vite, verranno riutilizzate per dare la vita.
Anna Scavuzzo, vice sindaco del comune di Milano, principale azionista di SEA, ha ricordato il profondo legame della città con il corpo degli Alpini; qui è nata e ha tuttora la sede l’associazione.
Il legame è reso ancora più solido con la grande adunata nel 2019, l’ultima prima della grande pandemia di covid, a sottolineare che affidare all’ANA la gestione significa avere la certezza che la struttura venga custodita e valorizzata.
Walter Mucchetti, assessore alla protezione civile del comune di Brescia ha espresso la propria soddisfazione nella scelta di rimontarla nel suo territorio, sottolineando che la città da sempre è terra di alpini.
Sebastiano Favero a nome dell’associazione ha ringraziato per la stima e la riconoscenza.
Con questo gesto, si conferma che “non siamo soli ad aiutare il nostro popolo e la nostra Patria”.
A conclusione di questo passaggio di consegne si è levato alto il canto del coro degli alpini di Milano dopo oltre 400 giorni di “silenzio forzato” a causa della pandemia; una “prima” che è anche un segnale di rinascita e ritorno alla vita normale.