20:22 sabato 23.11.2024
Il ministro della Difesa in Afghanistan
Una giornata intensa per il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in Afghanistan, prima ad Herat e nel pomeriggio a Kabul
fotografie di: Ministero difesa

26-01-2021 - Il 26 gennaio scorso, ad Herat, nella base di Camp Arena, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha assistito alla cerimonia di avvicendamento tra la Multinational Land Force su base Brigata alpina “Julia”, al comando del generale di Brigata Alberto Vezzoli, e la Brigata paracadutisti “Folgore”, al comando del generale di Brigata Beniamino Vergori, nell’ambito del Train Advice Assist Command West (TAAC-W), Comando NATO a guida italiana della missione in Afghanistan “Resolute Support” (RS).
Alla cerimonia, presieduta dal vicecomandante di RS, generale di Corpo d’Armata Nicola Zanelli, hanno partecipato anche il Senior Civilian Representative della NATO in Afghanistan, ambasciatore Stefano Pontecorvo e l’ambasciatore Italiano in Afghanistan Vittorio Sandalli.
Guerini ha espresso la propria soddisfazione per l’eccellente lavoro svolto dal contingente italiano e ha elogiato il Generale Vezzoli e tutti i militari della Multinational Land Force (MLF) per gli ottimi risultati ottenuti in questi sei mesi nelle attività di addestramento, consulenza e assistenza in favore delle istituzioni e delle forze di sicurezza afghane e per le numerose iniziative di cooperazione civile-militare condotte a sostegno della popolazione locale.
E’ necessario proteggere e non disperdere i risultati raggiunti in questi 20 anni con elevati sacrifici, anche in termini di vite umane. L'Afghanistan in questi ultimi anni si è avviato verso la ricostruzione ma il terrorismo resta una minaccia diffusa e gli attacchi che colpiscono le Istituzioni del Paese, le forze di sicurezza locali e la popolazione ne sono la tragica testimonianza. Dobbiamo essere a fianco degli afgani: questo è il nostro comune desiderio che ho ribadito anche in ambito NATO, dove a breve definiremo il futuro della Missione”, ha detto il ministro, aggiungendo:
Una delle lezioni più importanti che abbiamo imparato" - ha continuato il ministro - "è che una pace durevole non può essere imposta ma deve nascere e svilupparsi attraverso un processo politico, economico e diplomatico condiviso. In questa delicata fase la nostra posizione non è cambiata: rimarremo nel Paese, insieme agli Alleati, fin quando sarà necessario e fin quando le Istituzioni e il popolo afgano ce lo chiederanno, nel pieno rispetto degli impegni assunti”.
Pontecorvo, ha sottolineato il grande contributo che le Forze Armate Italiane hanno dato all’Alleanza e la riconosciuta eccellenza del loro operato, che ha consentito una evidente crescita professionale delle forze di sicurezza afghane.
Zanelli, dopo aver ringraziato Vezzoli e gli uomini e le donne della Mutlinational Land Force per il lavoro svolto in supporto delle forze di sicurezza afghane e della popolazione locale, ha augurato al personale della Folgore di superare con successo ogni sfida sul percorso di pacificazione dell'Afghanistan, continuando a supportare le istituzioni e le forze di difesa e sicurezza locali secondo il mandato della missione Resolute Support.
Dopo la cerimonia, Guerini ha raggiunto Kabul, ove ha incontrato il Presidente della repubblica islamica dell’Afghanistan Mohammad Ashraf Ghani, il National Security Advisor Hamdullah Mohib e il Chairman dell’alto consiglio per la riconciliazione nazionale, Abdullah Abdullah.
Durante l’incontro con Ghani, Guerini ha dichiarato: “L’Italia confida fermamente nella centralità del dialogo intra-afgano quale unica via per il superamento degli ultimi anni di crisi e condanna con decisione ogni atto di violenza”.
E in particolare sui negoziati di Doha e su una possibile revisione degli accordi tra Stati Uniti e talebani, ha aggiunto. “l’Italia, insieme ai partner internazionali, ripone fiducia nel successo dei negoziati di Doha in quanto solo una soluzione politica potrà garantire una pace duratura in Afghanistan”.
Ha inoltre ribadito che: “l’Italia continuerà a fornire il suo supporto al Governo dell'Afghanistan al fine di non disperdere i risultati conseguiti con elevati sacrifici negli ultimi 20 anni “shona ba shona”, spalla a spalla”.
E poi ha aggiunto che “parteciperemo insieme agli Alleati della NATO al dibattito sul futuro della Missione in rapporto allo sviluppo del negoziato di Doha. La posizione italiana è riflessa nella formula che richiama l'impegno dei Paesi NATO in Afghanistan: insieme abbiamo avviato la Missione, insieme ne abbiamo adattato l'assetto ed insieme la concluderemo quando saranno soddisfatte le condizioni che garantiscono una pace duratura e il consolidamento dei risultati ottenuti attraverso l'assistenza alle istituzioni locali”.
E in conclusione, sottolineando il significato della sua visita come ulteriore testimonianza della forte amicizia tra i due Paesi e i rispettivi popoli ha poi detto “nell’anno appena iniziato Italia e Afghanistan celebreranno 100 anni delle relazioni bilaterali: l'Italia fu uno dei primi Paesi a instaurare relazioni diplomatiche con l’Afghanistan. Siamo consapevoli che il 2021 sarà un anno decisivo per il futuro del Paese e, nell'ambito delle decisione assunte con gli alleati della NATO, continueremo a fornire tutto il supporto necessario.”
Maria Clara Mussa


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